Questione stadio, slittano gli abbonamenti?

La mancata comunicazione dei lavori previsti al Vigorito blocca la società

Benevento.  

Già prima della conclusione del torneo, nonostante la retrocessione in B, decine di tifosi chiedevano alla società giallorossa di lanciare al più presto la nuova campagna abbonamenti per il prossimo campionato. Una istanza che in queste ultime settimane vede protagonisti addirittura migliaia di fans della Strega, desiderosi di confermare il loro amore verso la squadra. Dalla sede di via S. Colomba, però, nessuna risposta, ma non per mancanza di voglia di comunicare della società. Anzi, è vero l’opposto, considerato che lo stesso presidente Vigorito ha già fatto sapere di voler attuare prezzi stracciatissimi per le famiglie, i bambini, le donne e per i vecchi abbonati. Il problema è che la campagna abbonamenti a causa della questione stadio rischia di slittare o addirittura saltare, quanto meno per alcuni settori. La spiegazione è semplice. Il Benevento Calcio non è stato ancora informato da amministratori, dirigenti o tecnici del cronoprogramma dei lavori che dovranno essere appaltati in vista delle Universiadi e che prevedono circa unmilionecentomila euro di opere. Tra quelle progettate ci sarebbero la ristrutturazione della tribuna centrale o vip (spesa inutile visto che era stata già messa a nuovo lo scorso luglio dalla società) e l’abbattimento con relativa costruzione di quella nuova negli ultimi gradini delle tribune superiori della tribuna stampa. Lavori che si dovevano fare in questo periodo e che giocoforza invece inizieranno con il campionato in corso (la gestione è della Regione e quindi in questo caso non ci sono colpe del Comune sull’avvio delle procedure) e con la società giallorossa che quasi sicuramente per delle partite di campionato almeno secondo indiscrezioni e previsioni, non potrà predisporre dei settori. In considerazione di ciò non può prevedere la vendita di abbonamenti o addirittura se ci fossero stati colloqui informativi avrebbe potuto prevedere l’esclusione di una o due o tre o quattro gare dal costo delle tessere. Ma ad oggi in via S. Colomba non conoscono ufficialmente i tempi previsti per questi interventi e addirittura nemmeno quali lavori. Il Benevento, dunque, ad oggi per una questione di buonsenso e di rispetto verso gli stessi abbonati si vede costretto a sospendere ogni iniziativa organizzativa ed anche di prezzo. Tutto ciò eviterà problemi e disagi futuri con rivendicazioni degli abbonati eventualmente privati della visione nel loro settore, ma sia ben chiaro, solo grazie al tam tam di strada e di organi di informazione che hanno anticipato di questa novità dei lavori. E fatemi aggiungere che è veramente assurdo che chi ufficialmente gestisce il Vigorito non ne sappia nulla, sia pure a livello di una banale chiacchiera informale. A dire il vero sorprende anche il fatto che la recente delibera di giunta sulla proroga della gestione per un altro anno e la richiesta di pagare l'arretrato ed intestare al Benevento Calcio le utenze di luce, gas e acqua sia stata fatta senza incontri preventivi o discussioni a tavolino per cercare di trovare la migliore soluzione possibile con soddisfazione di entrambe le parti in uno spirito di collaborazione. Cosa che invece è avvenuta in passato per altre questioni, chiamiamole di “piacere” e non di disposizioni con partecipazioni in massa di amministratori, caposervizi, tecnici e chi più ne ha ne metta. Ed a proposito delle utenze sorge spontanea una domanda. Il Benevento una volta che avrà provveduto ad intestarsi i contratti di fornitura elettrica, idrica e del gas, chiuderà l’impianto ed il sabato gli ambulanti e i clienti che frequentano il mercato S. Colomba come faranno per soddisfare bisogni fisiologici o l’utilizzo di acqua? Possibile che questo nessuno lo abbia pensato al Comune? Anche perché giocoforza il Benevento dovendo pagare per proprio conto le bollette e giustamente anche il canone, ne farà uso finalizzato allo spettacolo calcistico e non per altre esigenze. Questa è solo una delle prove dove anziché fare polemiche, attestarsi su certe posizioni, chiamare in causa anche quando non c’entra, lo spauracchio della Corte dei Conti o altra magistratura, bisognerebbe e c’erano tutti i presupposti per farlo, parlare, incontrarsi, ma soprattutto collaborare perché chi fa il calcio come l’avvocato Oreste Vigorito da oltre dodici anni, ha portato solo benefici allo stadio ed alla stessa squadra, oltre che ala comunità beneventana e quindi meriterebbe un briciolo di attenzione maggiore. E sia ben chiaro, non parliamo di irregolarità, favoritismi o atti eroici. E questa non è una questione di dietrologia o di paragone con altre amministrazioni o di responsabilità. Ma sempre e soltanto di spirito di collaborazione negli interessi della comunità. Se siamo incauti, ingenerosi e scorretti nello scrivere queste cose che tutti gli sportivi e non solo loro devono sapere, chiediamo venia. Ma siamo ben certi, invece, che stiamo solo informando e come sempre con stile e logica, oltre che trasparenza.

Antonio Martone