Foggia: "Benevento il mio massimo. In A solo gente motivata"

Il direttore sportivo giallorosso: "Sarebbe assurdo vietarci la promozione"

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Benevento.  

Nel quinto appuntamento con #CasaBenevento è stato ospite il direttore sportivo Pasquale Foggia. Tanti gli argomenti trattati dal dirigente giallorosso, a partire dal lavoro che sarà chiamato a fare in sede di mercato: 

“Restare fermo è impossibile, anzi accelero ancora di più il lavoro perché avendo più tempo i contatti sono molto più frequenti. Il mercato cambierà nelle tempistiche. Non ci saranno delle spese folli da parte di questo sistema, ma fondamentalmente per noi non cambia più di tanto perché gli obiettivi che avevamo restano. Le trattative che portiamo avanti si manterranno sugli stessi parametri". 

STIPENDI - “Quantificare in proporzione tutto il sistema calcio non è una grande idea. Ogni singolo calciatore ha una storia diversa, così come ogni società che ha una gestione economica differente. Penso sia giusto capire come venirci incontro, nella maniera più normale e civile possibile. In questo caso bisogna usare solo il buonsenso, solo così si possono risolvere tutti i problemi in questo momento difficile”.

AFFARI - “In questi due anni quasi tutti i calciatori mi hanno dato grandi soddisfazioni. Credo che l’affare più importante sia stato quello di Montipò. Quest’anno ha dimostrato di essere un grandissimo portiere, con un carattere forte e grandi prestazioni. Dalla gara con il Pisa ha saputo riacquistarsi la fiducia della gente. Caldirola? MI ha gratificato molto. Era finito un po' nel dimenticatoio del calcio italiano, mentre con noi ha ridimostrato di essere un calciatore completo e da categoria superiore. Anche a livello societario penso che sia stato un grande affare, considerato il parametro zero”.

MERCATO IN A - “Ci sarà una concorrenza diversa. Abbiamo costruito qualcosa di autentico, quindi chi verrà saprà apprezzare anche qualcosa di diverso, al di là dello stipendio, che difficilmente troverà da altre parti”.

INZAGHI - “Ho sempre avuto l’idea di portarlo a Benevento. Quest’anno ci siamo ritrovati nel momento giusto, per entrambi. Per me rappresenta l’allenatore: nella sua semplicità è un fenomeno. E’ uno molto pratico che bada molto alla sostanza ed è ciò che apprezzo di più”

GRANDI CAMPIONI - “Sognare non costa nulla. E’ giusto che si guardi la realtà che può essere un nome importante, ma con i presupposti e la giusta voglia di sposare il progetto Benevento. Per ciò che ci giocheremo il prossimo anno, con l’obiettivo minimo della salvezza, arriverà solo chi mostrerà la voglia di mangiarsi l’erba e che vorràconquistare insieme a noi la permanenza. Questi sono i requisiti, a prescindere dal nome: Inzaghi lo dimostra. Non si vince solo con dei grandi giocatori perché se non sono grandi uomini, poi fai fatica in tutto”.

PROMOZIONE - “Non assegnare la serie A sarebbe un qualcosa di assurdo. Credo sia il giusto riconoscimento per ciò che si è visto in campo”.

DIRETTORE SPORTIVO - “Da bambino acquistavo sempre i quotidiani sportivi e cominciavo a leggereli  al contrario, dall’ultima pagina calcistica. Ho sempre sognato di fare questo lavoro, informandomi sui calciatori, sulle squadre e quindi ho deciso di intraprendere subito questo percorso”.

FUTURO - “Spesso il presidente mi augura qualcosa di diverso, ma credo di aver trovato in Benevento il mio massimo perché è una società gestita da una famiglia importante con dei valori incredibili come quella di Vigorito. C’è un progetto serio e mi sento gratificato in tutto. Spero di poter contribuire a lungo in un percorso di crescita di questo club, perché ci sono tutti i presupposti per fare grandi cose”.

INGAGGI - “Il fatturato è relativo ai grandi numeri che fanno registrare le grandi società. Poi ci sono i soldi che le stesse investono. Credo che bisogna parlare di un club come un’azienda, quindi mi muovo facendo delle scelte oculate che possano portare a delle plusvalenze. Abbiamo un patrimonio di calciatori importante. La classifica degli ingaggi ci riporta al primo posto, ma questa squadra non c’entra nulla in quella graduatoria perché in quel bilancio fanno parte dei calciatori che sono andati via, come i vari Iemmello, Di Chiara, Billong, Puggioni o Costa. Senza questo peso economico avremmo speso poco più di 800mila euro in più rispetto alla Salernitana e staremmo al quinto posto". 

TIFOSI - “Nel giorno del saluto alla serie A avevo la sensazione di non essere in Italia. Ho provato una cosa del genere solo con la Sampdoria, dove nonostante la classifica avevamo dalla nostra parte sempre lo stadio pieno che ci sosteneva. Infatti alla fine, da sesti in classifica, siamo riusciti ad arrivare in serie A. In quel pomeriggio del Vigorito contro il Genoa abbiamo capito che sarebbe stato un peccato non riprovarci”.

MODELLO ATALANTA - “Stiamo parlando di un modello importante che naviga nelle zone alte della classifica e si sta dimostrando all'altezza anche in Champions. E' un'aspirazione importante, ci vorrà del tempo per raggiungere un simile livello". 

KOLAROV - "E' un amico e un calciatore importante. Da poco ha rinnovato con la Roma e farebbe comodo a qualsiasi squadra di serie A".

VIGORITO - "Due parole per descriverlo sono poche. Ogni giorno mi insegna qualcosa e grazie a lui continuo a crescere soprattutto dal punto di vista umano".