Montipò: "Il Torino? Voglio solo il Benevento"

L'estremo difensore: "Non ho mai pensato di andare via. La A è il coronamento di un sogno"

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Benevento.  

Nel corso dell'appuntamento con #CasaBenevento si è raccontato Lorenzo Montipò. L'estremo difensore giallorosso vive la quarantena da solo, alle prese con allenamenti e un corso d'Inglese che segue quotidianamente. La voglia di tornare in campo, ovviamente, è tanta: 

"Spero che questa situazione finisca al più presto, anche se hanno prolungato  fino al tre maggio tutte le misure restrittive. Prima di tutto viene la salute, poi potremo pensare ad allenarci". 

FOGGIA - "Sono stato il suo colpo migliore? Lo ringrazio per queste belle parole. Sin da subito mi ha fatto capire quanto puntasse su di me. Credo che nessuno dei due possa sentirsi pentito della scelta". 

TORINO - "Di effettivo c'è stato ben poco. Non ho mai dato la disponibilità ad andare via. La mia idea è stata sempre quella di restare, così come lo sarà nella prossima estate. Anche se dovessero arrivare nuovi interessamenti, penso proprio che la trattativa non si possa proprio avviare". 

INZAGHI - "E' un grande mister, ci ha trasmesso pienamente la sua mentalità da calciatore. Il rapporto che c'è tra noi è totalmente professionale, quando ci sono delle difficoltà in campo se ne parla ampiamente". 

PARATE – “La più bella è stata quella con il Pordenone su Bocalon. La più importante quella con il Pisa: si può dire che da lì è cominciato il campionato del Benevento, dato che eravamo reduci dalla sconfitta con il Monza. Mi ha fatto piacere aver parato il rigore, dando stimoli nuovi a me stesso e a tutta la squadra”.

PORTIERE – “Tutti i portieri sono un po’ pazzi, forse questo mi ha spinto a scegliere questo ruolo. Sin da piccolo lo volevo perché è diverso da tutti. Il mio idolo è stato sempre Buffon. Adesso il modello che seguo è Alisson. Rispetto all’anno scorso sono cambiate molte cose. Sto provando a giocare molto la palla. Il fatto che il portiere stia diventando il regista basso della squadra dà ancora più compiti da svolgere, quindi è un altro aspetto che i portieri moderni devono migliorare. In questo il migliore è Ter Stegen". 

VIGORITO - “Con lui ho un grande rapporto di stima. Spesso scherza dicendomi che per salutarlo devo restare seduto perché sono troppo alto. E' chiaro che prima della grande simpatia c'è il rispetto". 

DIFESA - "La nostra forza è stata quella di aver subito poco, ma abbiamo anche segnato molto. Avere alle spalle due portieri importanti come Gori e Manfredini mi ha permesso di tenere alta la concentrazione, perché il posto non te lo assicura nessuno". 

NAZIONALE - "E' il sogno di una vita, ma sarà molto dura realizzarlo perché davanti a me ci sono tanti portieri forti. Ci credo molto e ci proverò sempre". 

SERIE A - "Sarà il coronamento di un sogno, anche se adesso di ufficiale non c'è nulla. Spero di esserci con la maglia del Benevento. E' una categoria molto difficile e non bisognerà montarsi la testa. Il primo obiettivo sarà la salvezza, ma ci sono tutti i presupposti per fare sempre meglio". 

POST PLAY OFF - “Dopo la partita con il Cittadella ho trascorso tre giorni a casa molto negativi. Mi è dispiaciuto aver fatto un errore così grave. Per fortuna, subito dopo sono andato agli Europei con la Nazionale, quindi il pensiero l’ho tolto quasi subito. La volontà di cancellare quanto accaduto c’era e ci sono riuscito". 

NOVARA - “E' stata un'esperienza fondamentale. Mi ha fatto crescere e mi ha permesso di diventare ciò che sono oggi". 

CAMPIONATO - "Al momento non si hanno certezze, ma ascoltando le parole di Gravina e di altri dirigenti credo si possa andare verso la ripresa. Lo spero perché vogliamo mettere in cassaforte la promozione".