Trevisani: "Il Benevento gioca a calcio: è difficile batterlo"

Il telecronista di Sky: "Sono certo che si salverà senza troppe preoccupazioni"

trevisani il benevento gioca a calcio e difficile batterlo
Benevento.  

Sabato scorso c'era anche lui in tribuna al Vigorito. Microfono alla mano, ha commentato la sfida tra Benevento e Juventus insieme a Daniele Adani. Riccardo Trevisani si è fatto una idea ben precisa sui giallorossi guidati da Pippo Inzaghi, i quali sono riusciti a frenare la corsa dei campioni d'Italia: 

“Ho fatto la telecronaca del match dell'Olimpico contro la Roma. Sin da subito ho avuto la sensazione che il Benevento fosse una squadra ben organizzata che difficilmente lotterà per non retrocedere fino all'ultima giornata. Non dico che possa ambire all'Europa, ma sicuramente potrà ottenere la permanenza della serie A senza grossi patemi”.

A Roma il Benevento è sceso in campo con uno spirito offensivista, concedendo grandi spazi agli avversari. Dopo la sconfitta con lo Spezia c'è stata una modifica nell'impostazione. Hai notato questo cambiamento?

“Ho visto una differenza negli uomini che erano stati scelti, ma anche di atteggiamento. Contro la Juventus c'è stato un approccio tranquillo. Poi è chiaro, di fronte c'era una squadra che – al di là della netta forza – sta vivendo un momento particolare, mentre la Roma era in grande forma. Il dato certo è che il Benevento gioca a pallone con grande consapevolezza. E' una squadra interessante che può schierarsi in più modi”. 

Tra i giallorossi ci sono dei calciatori con un passato in serie B che si stanno imponendo nel grande calcio, tanto che lo stesso Inzaghi ci tiene a ribadirlo spesso. I singoli che impressione ti hanno fatto?

“Ci sono degli elementi che seguo molto dai tempi della cadetteria. C'è da dire che la serie A ha abbassato il livello minimo richiesto. Non trovo niente di scandaloso che Letizia faccia bene anche in questa categoria. Ha le giuste possibilità per poter fare la differenza. E' sveglio, come ogni  scugnizzo. Essere svegli nella vita è fondamentale. Oltre a lui ci sono altri calciatori interessanti”. 

Cosa ne pensi del percorso di Inzaghi da allenatore?

“In Italia il successo non viene perdonato, quindi quando un calciatore forte comincia ad allenare spesso c'è voglia di tirargli la roba addosso. Ricordo molto bene i commenti che si facevano attorno a Inzaghi quando ha cominciato. C'erano molti dubbi. Con grande umiltà è andato in Lega Pro con il Venezia, portandolo in serie B. A Bologna non ha fatto bene. E' tornato tra i cadetti con la Strega è ha fatto un qualcosa che nel calcio non esiste, vincendo il campionato a novembre. Forse non vedremo il Benevento praticare un calcio spettacolare, ma di certo per batterlo bisognerà faticare e non poco, anche per le formazioni di grande livello. In campo ci sa stare. Ha dei calciatori come Schiattarella, Glik, Dabo ed Hetemaj che ti rubano l'occhio, ma che quando la partita si sporca non sfigurano e forniscono il giusto contributo per mettere in difficoltà gli avversari, come visto soprattutto nel secondo tempo di sabato”. 

Come prevedi la lotta per il vertice?

“Il Milan è un'avversaria credibile. Non ha la rosa migliore, ma vanta la giusta serenità. Sa quello che fa e come deve farlo, con la giusta tranquillità. Non le manca la fortuna. Sicuramente ha qualcosa in più”.