Benevento, col Sassuolo senza fronzoli: servono i punti

Squadre in antitesi per possesso palla. Tra gli emiliani dovrebbero tornare i nazionali

benevento col sassuolo senza fronzoli servono i punti
Benevento.  

Quella del posticipo di lunedì è una partita essenziale per il Benevento, non proprio per il Sassuolo, che ha da raggiungere solo obiettivi teorici (l'ottavo posto, migliorare il punteggio etc.). Una sfida indecifrabile per molti versi, perchè nessuno può aspettarsi che gli emiliani dell'ex De Zerbi siano già in vacanza. Anche se il tecnico bresciano ha sottolineato più di una volta che qualcuno dei suoi è parso appagato ultimamente, tanto che non ha esitato a chiamare in campo un nugolo di ragazzini impertinenti, capaci di tenere testa persino all'Inter. L'altra sera a San Siro ha chiuso in campo con due 2000 e due 2002. 

Ciò non toglie che contro il Benevento dovrebbe tornare qualcuno dei Nazionali tenuti in “auto-quarantena” contro Roma e Inter. E' possibile rivedere Muldur e Ferrari, così come dovrebbe ritrovare posto a centro del gioco Locatelli. Come dice De Zerbi, Roma e Inter sono state trattate alla stessa maniera, perchè il Sassuolo ha deciso di non rischiare i suoi giocatori provenienti dal “cluster” della nazionale azzurra né contro la squadra di Fonseca né a San Siro, ma ora che i giorni di “prevenzione” sono terminati, il Benevento se li ritroverà di fronte freschi e riposati. Pazienza.

Per la cronaca al Sassuolo mancherà l'autore del gol a San Siro, il giovane ivoriano Traorè: era diffidato ed ha incassato il quinto cartellino giallo. Tra gli assenti (non sicuri) dovrebbero esserci anche Bourabia, Berardi (bestia nera del Benevento), Caputo, Boga, Defrel, ma non è escluso che qualcuno di questi possa essere recuperato almeno per la panchina.

Detto del Sassuolo, la cosa più importante per il Benevento appare presentarsi con lo spirito giusto a questa partita. Si affronteranno due squadre in antitesi per concezione di gioco: emiliani al primo posto in serie A per possesso palla (59,9), giallorossi addirittura all'ultimo (41,8). Filosofie di gioco completamente diverse: quella di De Zerbi la conosciamo, si ispira a Guardiola. Quella di Inzaghi è invece l'opposto: pochi fronzoli e verticalizzazioni appena ce n'è la possibilità. In controtendenza la gara dell'andata dove fu il Benevento a far segnare un maggior possesso palla: 52 a 48 e addirittura a surclassare gli avversari sui tiri spediti verso la porta avversaria (30 a 6). Una gara anomala, come lo fu il risultato finale, assolutamente bugiardo.

Quella di lunedì sarà certamente diversa. Il Benevento ha l'esigenza di far punti, anche lasciando agli avversari tanto possesso palla. Sarà essenziale evitare le improvvise verticalizzazioni degli uomini di De Zerbi, sporcando continuamente le linee di passaggio. Sulle scelte degli uomini c'è tempo, ma il ritorno al 4-3-2-1 sembra più che un'ipotesi. Di questi tempi c'è da andare ben poco per il sottile, conta solo far punti.