Ciciretti: "Sono trequartista, ma farò ciò che vuole Auteri"

"Selfie? Basta, non ne faccio più. L'esperienza dell'anno scorso mi è servita"

Benevento.  

“Selfie? Non ne faccio più, neanche se segno un gol capolavoro. La prima volta è stata divertente, ma poi i reggini mi hanno massacrato”. Ha il volto ancora di un ragazzino Amato Ciciretti, romano della Magliana, reso celebre soprattutto dal gesto che prima di lui aveva fatto Francesco Totti con alle spalle la Curva Sud dell’Olimpico. 22 anni da compiere il 31 dicembre, già proprio l’ultimo dell’anno. Festa doppia, si spera. Soprattutto quest’anno che ha scelto una squadra importante come il Benevento: “So che mi volevano anche squadre di B, ma quando ho sentito che mi cercava la società sannita, non ci ho pensato su due volte e ho scelto di venire qua”. Arriva in una squadra dove conosce già tanti volti: con Piscitelli ha giocato a Carrara, con Del Pinto a L’Aquila. Con Mattia Montini ha addirittura vinto uno scudetto Primavera nella Roma: “Un ricordo indelebile, eravamo una grande squadra”. Tra i professionisti l’esperienza che gli è piaciuta di più è stata quella dell’anno scorso a Messina: “A prescindere da come è finita, credo che per me sia stata la più importante. Ho giocato buone partite e sono arrivato ad un buon livello di gioco”.

Per la prima volta si stacca dalla Roma. Il suo cartellino ora è di proprietà del Benevento, ha firmato un biennale con la società giallorossa: “Bè, una volta doveva pur finire questo legame. Il ricordo rimane così come il mio tifo per la squadra giallorossa e per Totti. Ma ora penso solo al Benevento”. Si è parlato tanto del suo ruolo: trequartista, ala, seconda punta. “Diciamo che quello che più mi si addice è il ruolo di trequartista, ma posso fare di tutto. Anche l’esterno di centrocampo, dipende da quello che mi chiede il mister”. Auteri conosce lui, lui ha sentito parlare dello “special one” di Lega Pro: “Mi hanno detto dei suoi metodi di allenamento alcuni compagni di squadra. So che sono duri, ma non mi fanno paura, ho tutto da imparare. La mia preparazione comincia qui, non ho fatto granchè finora. Senza squadra, da solo è sempre difficile lavorare. Ma sono pronto a mettermi a disposizione del mister e fare tutto quello che mi chiederà”.

da Roma Franco Santo