Paleari dopo il riscatto: "Sono felice, col Benevento voglio stare a lungo"

L'estremo difensore: "Ho apprezzato il costo degli abbonamenti, servirà il sostegno dei tifosi"

paleari dopo il riscatto sono felice col benevento voglio stare a lungo
Benevento.  

Il Benevento ha blindato la porta con il riscatto di Paleari, assicurandosi le prestazioni di uno dei migliori estremi difensori del campionato cadetto. Un esito che ha soddisfatto tutti, compreso il calciatore che ha espresso tutta la propria soddisfazione in seguito alla definizione della sua permanenza in giallorosso: 

"È andata tutto per il verso giusto. Ero aggiornato costantemente con i miei agenti, l'intento era quello di rendere la strada più semplice al Benevento anche dal punto di vista economico. Il Genoa, però, non ha voluto ridurre di un centesimo le richieste. Alla fine il direttore Foggia ha fatto l'offerta totale, per questo si è andato un po' per le lunghe. Sono davvero contento di essere rimasto a Benevento. Si è cercato di inserire nel discorso anche Vogliacco, spero davvero che resti anche lui. La cosa più importante è che l'operazione sia andata a buon fine: era un esito atteso da tutti". 

Un epilogo atteso da tutti, tant'è che non si sono mai stati dubbi sulla riuscita della trattativa... 

"Era la volontà delle parti, a partire dallo scorso anno quando firmai il triennale. Nella mia testa c'è sempre stato l'obiettivo di restare a lungo, senza fare la comparsata in prestito. Sono soddisfatto da ciò che ho fatto individualmente. Ovviamente si spera sempre di fare meglio, anche perché confermarsi in questa categoria non è mai semplice. Ci vuole costanza. Cambiare compagni non è mai scontato nel nostro ruolo, soprattutto perché con la difesa c'è sempre un feeling particolare. Mi sono trovato molto bene con il mister e con il suo staff, da quanto ne so sarà in gran parte confermato. Spero che Chiavelli resti perché con lui abbiamo lavorato in maniera più che positiva". 

Credi che la stagione appena conclusa sia stata la migliore della tua carriera?

"Sicuramente è tra le prime tre. La migliore è stata quella col Cittadella, quando arrivammo in finale play off contro il Verona. Spero che possa essere scalzata dalla prossima stagione. Bisogna sempre guardare avanti, ragionare su nuovi obiettivi in vista di un campionato che prevedo difficilissimo. Le squadre che sono retrocesse e quelle che sono state promosse dalla serie C sono molto importanti e vorranno lottare per i vertici". 

A questo punto sarà ancora più importante il sostegno dei tifosi...

"Ho apprezzato molto il costo degli abbonamenti. La società vuole la gente allo stadio ed è un qualcosa in cui speriamo fortemente. Il pubblico potrebbe darci una spinta in più. Lo abbiamo visto nei play off quanto è importante avere uno stadio pieno ed è un qualcosa che abbiamo vissuto anche da avversari a Pisa, dove i tifosi hanno creato una piccola bolgia. Speriamo di avere il nostro pubblico in massa, sarà fondamentale". 

Cosa ti ha dato in più questa stagione vissuta a Benevento?

"Sono cresciuto molto sotto il profilo della personalità. Non ero abituato a giocare in una squadra che lotta per vincere sempre. A Cittadella abbiamo sempre fatto bene, ma l'obiettivo minimo era la salvezza; invece a Benevento non arrivare in vetta è come se fosse una sconfitta. Sono consapevole che avremmo potuto fare qualcosa in più perché le possibilità erano concrete, ma ormai è andata: guardiamo avanti". 

C'è stato anche il primo colpo di mercato...

"Ho letto di Capellini, bene così. È importante avere i nuovi acquisti già per il ritiro, dovremo cercare di fare gruppo alla massima potenza per esprimere questa unione in campo". 

Cosa ne pensi della conferma di Caserta?

"È importante dare continuità al lavoro. Nella scorsa stagione abbiamo cercato di fare tutto ciò che ci diceva il mister. Far partire l'azione coi piedi è un segnale della sua impronta, anche se inizialmente mi sono trovato in difficoltà perché non abituato a questo tipo di gioco. Quest'anno, invece, l'impatto sarà sicuramente minore perché veniamo da una stagione di lavoro in cui le sinergie si sono consolidate". 

Nella prossima serie B ci saranno grandi piazze, ma non credi che le retrocesse potranno vivere delle difficoltà come accaduto a Parma, Benevento e Crotone?

"Onestamente ho un pensiero ben preciso al riguardo che adesso non voglio esporre. Sicuramente ci sono delle società importanti come Cagliari e Bari che cercheranno di fare la voce grossa, sia a livello di ambiente che di calciatori. Sarà un campionato in cui si potrà vincere e perdere con tutti. Nella griglia di partenza non ci sono outsider o squadre materasso. Sarà un campionato bellissimo e quando ci saranno i mondiali in Qatar, tutta l'Italia calcistica potrà vedere lo spettacolo della serie B". 

Qual è stata la tua parata più bella? 

"Sicuramente quella su Gaetano contro la Cremonese. Sembrava un gol certo, poi non è mai scontato andare giù in maniera così veloce per un portiere alto come me". 

Il portiere che più ti ha impressionato? 

"Dire Carnesecchi è scontato. Mi è piaciuto anche Chichizola, ha fatto davvero bene in forza al Perugia".

E l'attaccante più fastidioso?

"Coda è fuori categoria. Devo dire che mi è piaciuto molto Partipilo della Ternana: è stato l'assistman della serie B". 

Sei laurato in Scienze motorie. Quanto credi sia importante per un atleta avere queste conoscenze ai fini delle prestazioni?

"Anche Manfredini è laureato in Scienze motorie, quindi ci confrontiamo spesso anche con lo staff. Quando ho intrapreso questo percorso universitario il mio intento era proprio quello di conoscere il mio corpo e di capirne i segnali. Questa cosa può fare la differenza".