Sconfitto all'esordio, Michele Pazienza ai microfoni di Ottochannel prova a trovare gli aspetti positivi lasciati da questa partita di Biella: “Sono mancati i gol, ma anche l'atteggiamento giusto in occasione del gol subito. Eravamo in dieci, c'era fuori Ferrara. Sono quelli i momenti in cui serve l'atteggiamento per cui ognuno deve lavorare per l'altro. Quando sei in inferiorità tutta la squadra deve sacrificarsi, a cominciare dagli attaccanti”.
La sconfitta fa male: “Mi dà fastidio perchè avevamo trovato subito due occasioni davanti alla porta. Ma, ripeto, sul gol preso l'atteggiamento non mi è piaciuto. Anche sul secondo gol la squadra stava quasi uscendo dalla partita, nella ripresa invece una reazione c'è stata. Siamo andati in salita per una questione di atteggiamento e su questo si può intervenire anche sull'immediato. E dobbiamo farlo!”
TATTICA. "Nel calcio di oggi – spiega Pazienza - ci si fossilizza spesso sul sistema di gioco, ma i sistemi li fanno le caratteristiche dei giocatori. Ho messo i ragazzi dove più si trovavano a proprio agio. Simonetti ha fatto tante volte il centrocampista, Ho cercato di metterli nelle zone del campo dove potevo ottenere qualcosa in più. Poi anche a partita in corsa si può cambiare, servono le caratteristiche giuste al posto giusto. Poi diventa una questione di abitudine”.
UNA STORIA VECCHIA. “Le caratteristiche della squadra sono quelle, ho messo Simonetti a centrocampo perchè va ad attaccare gli spazi continuamente, Lanini ha fatto tanti campionati in quella zona del campo: quello che ho visto rispecchia l'idea che mi ero fatto dagli spalti. Poi è chiaro, ci sono situazioni da tenere in debito conto e da valutare di volta in volta”.
NESSUN ALIBI. Non cerca alibi Pazienza, nessuna attenuante perchè questa era solo la prima partita o perchè ci sono stati degli infortuni nel corsod ella partita: “In questo momento rifugiarsi dietro queste motivazioni sarebbe il più grosso segnale negativo da dare alla squadra, chi è subentrato ha fatto molto bene, si sono fatti trovare pronti anche sull'impatto alla gara. E non era facile, al di là dell'età. Quando ho detto che c'era una rosa ampia mi riferivo a questo, gli infortuni ci vanno a togliere la possibilità di qualche cambio nella prossima gara”.
Idee chiare sul traguardo da raggiungere: “L'obiettivo? E' vincere. Uno dei motivi è la posizione in classifica, poi la proprietà. Se ti chiama na società così non si possono fare tanti conti. Qui c'è un ambiente ideale per fare il nostro lavoro, non ci manca nulla, c'è da dare tutti qualcosa di più, ci deve essere quel fuoco dentro per avere subito una reazione sin da sabato. Altrimenti stiamo lì a vivacchiare, nessun alibi perchè sono arrivato adesso, non è giusto per quello che hanno fatto fino ad ora. Hanno fatto cose importanti e queste possono rifarle”.