Benevento, ricostruzione a step: bisogna tener conto delle carenze del passato

Quando si andrà a formare il nuovo organico non si potranno ignorare carattere e agonismo

benevento ricostruzione a step bisogna tener conto delle carenze del passato
Benevento.  

Rotto il ghiaccio sulla ricostruzione della prossima stagione, ora si andrà avanti a step. Ci sono delle priorità che non possono essere disattese. “Gli obiettivi e come raggiungerli” è il primo pensiero, “a chi affidarli” è il secondo. Ogni step avrà i suoi gradi di difficoltà, bisogna affrontarli con determinazione e capacità.

Le ripartenze sono sempre momenti non semplici per una squadra di calcio, soprattutto dopo un campionato come quello che ha disputato il Benevento, pieno zeppo di “chiaroscuri”. Non sembra del tutto corretto gettare a mare tutto quello che si è fatto. La domanda sorge spontanea: la prima parte di torneo era proprio un bluff completo? Analizzare cosa abbia determinato la trasformazione di quella squadra che a dicembre aveva tagliato il traguardo di campione d'inverno è fondamentale. Del resto i tanti contratti in essere portano proprio a vagliare a 360 gradi qualche eventuale riconferma. Bisogna considerare ogni dettaglio.

Abilità e adattabilità

Nell'organico giallorosso ci sono giocatori bravi in senso assoluto. Grande caratura tecnica, proprietà di palleggio, virtù insindacabili, ma forse scarsa adattabilità alle caratteristiche agonistiche del girone C di Lega Pro. Ce ne sono molti, soprattutto in attacco. Un nome per tutti che serva da esempio: Davide Lamesta. L'esterno di Venaria Reale ha un bagaglio tecnico notevole, fatto di colpi ad effetto e di spunti vincenti. Ha bisogno però di affinare le doti caratteriali, che sono parse piuttosto carenti nella seconda parte di stagione. L'impatto con il girone meridionale è stato positivo, tanti gli avevano pronosticato un bottino a doppia cifra, ma nella seconda parte della stagione è stato vittima di continui alti e bassi ed è stato travolto dal momento no della squadra. Ecco, su queste condizioni, che sono comuni a tanti altri giallorossi, la società dovrà riflettere.

Fisicità, questa sconosciuta

Nella squadra di quest'anno un difetto è sembrato più difficile di ogni altro da aggiustare: la fisicità. Un calciatore che sappia mettere in ballo le sue qualità fisiche può essere quel “lato B” che spesso si è cercato nella squadra giallorossa, senza trovarlo da nessuna parte. Fisicità e agonismo, due virtù di cui nel girone meridionale di C non si può fare a meno. Chi sarà chiamato a costruire la nuova squadra e anche chi dovrà guidarla, dovrà tenere a mente questi “paletti”. La serie C è un campionato particolare e c'è bisogno di avere le armi giuste per affrontarlo al meglio.