"Cuore Giallorosso" si propone come modello innovativo di collaborazione tra scuola, sport e impresa, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze locali e costruire nuove opportunità per le future generazioni.
Alla presentazione hanno preso parte tutti i calciatori del Benevento Calcio, insieme allo staff tecnico, ai dirigenti della società, a numerose autorità e istituzioni locali, oltre che a una rappresentanza di studenti e docenti dell’IPSAR “Le Streghe” e agli sponsor del territorio, a testimonianza dell’ampia adesione a un’iniziativa accolta con entusiasmo da tutta la comunità.
Significative le parole pronunciate dalle istituzioni scolastiche.
Sebastiano Pesce, dirigente provinciale scolastico,
ha sottolineato l'importanza di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro.
“La scuola – ha detto - deve preparare i nostri giovani anche alle eventuali opportunità nel mondo del lavoro e questa iniziativa rappresenta una buona pratica di integrazione scuola-lavoro, perchè si può pensare a questi percorsi perfettamente integrati in alcuni piani di studio di istruzione e informazione. Mi riferisco alla vecchia alternanza scuola-lavoro, ai percorsi PCTO (PercorsiperleCompetenzeTrasversalieperl'Orientamento),e persino a quei percorsi 4+2 della nuova filiera tecnoclogica-professionale e fino al biennio ITS (Istituti tecnologici superiori): questo rappresenta una valida alternativa al percorso di studi terziario presso l'Università, pechè i ragazzi dopo il diploma possono accedere a questi percorsi di istruzione tecnica superiore come gli ITS, avvicinandosi ancora di più con un grado di specializzazione del lavoro e delle professioni e quindi più vicino all'esigenze e alle richieste del mondo imprenditoriale”.
Ha puntato molto sul territorio, Paola Guarino,
dirigente scolastico Ipsar Le Streghe
“Noi come scuola promuoviamo la formazione a tutto tondo soprattutto dal punto di vista professionale perchè i ragazzi una volta usciti dalla nostra scuola possano facilmente trovare una collocazione nell'ambito lavorativo e ci auguriamo soprattutto che non lascino il loro territorio perchè lo sforzo grande che un dirigente deve fare è soprattutto questo, perchè le aree interne, lo sappiamo, sono aree difficili dove i ragazzi un po' per naturale desiderio sono spinti ad andare fuori a trovare lavoro all'estero. Noi invece cerchiamo di spingerli a rimanere qui attraverso una formazione adeguata, ovviamente, e attraverso proprio i contatti con le aziende locali che sono ben contenti di ospitarli”
