«Hanno pescato a caso e hanno beccato proprio me»

Masone amareggiato per il Daspo subito ma la voglia di uscirne pulito è veramente grande

Ponte.  

Il vociare si è fatto sempre più insistente fino a che è stato rotto il silenzio ed è stata presa la decisione di far conoscere la propria versione dei fatti e gridare a piena voce di vivere questa punizione come un’ingiustizia. Nicola Masone è la persona investita dal provvedimento della questura di Salerno, il Daspo di cinque anni. Un colpo, una mazzata per lo stesso Masone che è già passato per una situazione del genere e che grida a gran voce la sua innocenza. La storia di quella sfida col Sassano porta con se, oltre alla sconfitta sportiva, anche questo episodio. Cinque erano i tesserati del Ponte sugli spalti ad assistere alla sfida con i tifosi perchè squalificati. Borzillo, Zotti, D’Amita, Rafdi e Masone appunto. Oltre al giocatore, di sicuro c’è anche il Ponte tra le parti offese perchè si tratta di un tesserato dei giallorossi, una perdita per una società proprio nel momento in cui stava tornando a fare la differenza in campionato. Per questo il sodalizio ha preso tutta la situazione in mano per aiutare Masone e se stessi.

“Hanno pescato a caso – inizia un affranto Masone – e guarda caso hanno beccato proprio me. Posso assicurarlo, non ho fatto nulla, nessuna invasione di campo. Dalla questura dicono di avere dei video e lo spero perchè vedranno che sono salito solo su quella maledetta rete di recinzione per esultare al gol di un amico, alla rete della propria squadra in una finalissima”.

L'orgoglio e la voglia di emergere è tanta, Masone non si accontenterà di una mezza vittoria, lotterà per uscirne pulito anche se, è inutile dirlo, si tratta di qualcosa che lo ha segnato già.

“A che serve vincere a metà, io voglio uscirne completamente pulito. Se avessi fatto qualcosa poteva anche starmi bene questa decisione ma da innocente non posso accettarla. Lotterò solo per ritornare in campo. Non me ne frega degli eventi sportivi, voglio tornare in campo”.

Masone in tutto ciò, comunque, non è stato lasciato da solo e non poteva essere diversamente.

“La società, il mister, i compagni di squadra mi sono vicini ma soprattutto hanno preso la situazione in mano. Io spero solo di rientrare in campo, ripeto, non questo sabato perchè è improbabile, ma già a partire dal prossimo perchè senza calcare un terreno di gioco non so stare”.

Un lavoro duro, non c’è che dire, forse sarà anche lungo, ma la speranza è che il tutto possa portare a una felice conclusione perchè si tratta di un qualcosa di veramente pesante per un ragazzo di 24 anni che ama il calcio. Tenerlo lontano dal terreno di gioco è già qualcosa di grande. Non resta che aspettare che la giustizia faccia il suo corso e che i fatti vengano fuori nella maniera più giusta possibile. E non resta che fare un grande in bocca al lupo a Nicola Masone.

di Fabio Tarallo