Campi Flegrei, Di Vito (Ingv): "In aumento velocità di deformazione del suolo"

"Non ci sono segnali di eruzione imminente: non c'è risalita del magma"

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Napoli.  

Durante la conferenza stampa tenutasi presso l’Osservatorio Vesuviano, i responsabili dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Mauro Di Vito e Francesca Bianco, hanno fornito importanti dettagli sull’evento. In particolare, Bianco ha sottolineato come la scossa faccia parte di una serie di intensificazioni del processo bradisismico che interessa l’area dei Campi Flegrei. "Abbiamo già osservato fenomeni simili a partire da agosto 2023 e a maggio 2024, e l’attività sismica sembra continuare anche nei mesi di febbraio e marzo 2025", ha dichiarato la direttrice del dipartimento Vulcani dell’Ingv. Tuttavia, nonostante la sequenza sismica in corso, non ci sono attualmente indicazioni di un’imminente eruzione vulcanica. "I nostri dati non mostrano segni di magma che si avvicina alla superficie", ha chiarito Bianco, spiegando che per un’eruzione è necessaria la risalita del magma, un fenomeno che, al momento, non è stato rilevato.

Un altro aspetto sottolineato dai ricercatori è la relazione tra il terremoto e la deformazione del suolo. "Abbiamo osservato una variazione significativa della velocità di deformazione nella zona della Solfatara, tra i più elevati valori mai registrati", ha spiegato Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano. La combinazione di sismicità e deformazione, pur essendo una caratteristica del processo vulcanico, non sempre è così direttamente correlata. "Per esempio, il terremoto di magnitudo 4.4 verificatosi a maggio dello scorso anno non ha mostrato accelerazioni della deformazione del suolo", ha precisato Francesca Bianco.

Nonostante questi segnali, gli esperti hanno ribadito che l'attività sismica nei Campi Flegrei è un fenomeno da monitorare attentamente, ma senza creare allarmismi prematuri. "Siamo consapevoli di trovarci in una zona vulcanica attiva, con una dinamica che stiamo seguendo in modo dettagliato", ha aggiunto Di Vito, confermando la possibilità di altre scosse sismiche nei prossimi giorni.

Il monitoraggio continuo da parte dell'Ingv e degli esperti locali rimane fondamentale per garantire la sicurezza delle comunità che vivono in queste aree a rischio. Gli studiosi, pur affermando che non vi sono segni di eruzione imminente, continueranno a tracciare ogni cambiamento significativo nell’attività sismica e vulcanica, per offrire tempestive informazioni alla popolazione e alle autorità competenti.