Velotto, un napoletano salito sulla vetta del mondo

Il campione di pallanuoto ha raccontato la sua gioia più grande

velotto un napoletano salito sulla vetta del mondo
Napoli.  

Alessandro Velotto è la Napoli che ce l’ha fatta. E’ partito dalla Canottieri per conquistare la Nazionale e ce l’ha fatta. Adesso gioca con la Pro Recco, la migliore squadra italiana, ma è con Settebello che si è tolto le soddisfazioni più grandi come il titolo Mondiale conquistato nel 2019.

“A 15-16 anni ho capito che potevo diventare un professionista” ha raccontato. “Poi è diventato un lavoro che per ora permette di vivere in maniera agiata anche se non ci sono i soldi che girano nel calcio.  

Negli anni ’90 i napoletani erano presi d’esempio, il nome Settebello deriva proprio dai partenopei che giocavano spesso a carte in ritiro e hanno vinto tutto in acqua. Vincere il mondiale è stato il coronamento di un sogno ma l’obiettivo è sempre l’Olimpiade. Adesso sono state spostate, peccato. Il mondale è stato il coronamento di tanti sacrifici, Campagna pretende tanto da noi e la vittoria in un anno pesantissimo pieno di impegni, come doveva essere anche la stagione attuale, è stato un grande riconoscimento. La parte bella dello sport è viverlo, stare quotidianamente a contatto con i compagni. La vittoria è un momento di gloria, però poi lascia un po’ di vuoto perché ti manca la quotidianità del lavoro.

Per competere con la Pro Recco bisogna essere lungimiranti, investire sui giovani con bravi allenatori che facciano crescere i ragazzi per poi giocare in serie A ad alti livelli. Non potendo competere a livello economico con squadre come il Recco, bisogna creare i talenti in casa e fare uno sforzo per tenerli. Il vero problema però sono i circoli, non c’è continuità nel lavoro e si cambia politica troppo spesso. E’ giusto cambiare ma va data continuità per non interrompere il lavoro fatto”.