In molti continuano a fare paragoni con la classifica di due anni fa per cercare delle similitudini positive rispetto alle quali poi appigliarsi per trovare spiragli di ottimismi e continuare a sognare l'immediato ritorno in serie A. Diciamo subito che dopo quindici giornate rispetto alla stagione di B 2016-2017 c'è un saldo in rosso di 6 punti, all'epoca erano 28, rispetto agli attuali 22.
Ma attenzione, al di là dello spirito natalizio che emotivamente, notoriamente, coinvolge tutti in questo periodo - sia grandi che piccini, sia buoni che cattivi -, diciamo che non è un metro che fa testo perchè questo campionato, come sto ripetendo da settimane, è unico, inedito e non consente di fare alcun paragone perchè è meno lungo, perchè ci sono appunto 6 gare in meno da giocare che alla fine pesano, per la sosta e per la prerogativa di un incredibile equilibrio e livellamento in basso, sottolineo in basso. Le cosiddette squadre cuscinetto, infatti, hanno un gap minimo rispetto a quelle che si trovano attualmente nell'èlite della graduatoria.
Basta pensare che Brescia e Venezia che si trovavano in piena zona retrocessione nel giro di poche settimane sono passati rispettivamente al secondo posto ed ai margini dei play off dopo un tempestivo cambio di panchina. La dimostrazione che in questo torneo nel bene e nel male tutto è possibile per tutti e che con la virata giusta si può raddrizzare la stagione oppure modificare obiettivi. Tra l'altro va anche aggiunto che a livello di gioco nessuno eccelle o sta esperimendo qualcosa di nuovo o piacevole. In pratica un torneo come sempre tosto ed indecifrabile che nasconde trappole dietro ogni settimana, rappresentate dagli avversari, dai terreni di gioco sconci, dalle quaterne arbitrali che definire scarse è un eufemismo e che sulla scorta dei fischietti di serie A appaiono avere una sorta di timore reverenziale verso società storiche.
Discorsi questi indirizzati allo staff tecnico del Benevento che a dispetto dei Santi sta ancora in paradiso, si fa per scherzare, ai calciatori e soprattutto al pubblico. Con un filotto di risultati positivi o qualche vittoria consecutiva lo scenario dell'attuale settima in classifica, nonostante lacune emerse nella rosa, infortuni a catena anacronistici ed in alcuni casi fatemelo anche dire misteriosi, di tanti errori commessi in campo e sulla panchina, può far tornare il sorriso non solo perchè sta per arrivare Babbo Natale.
Chiudo con un invito rivolto proprio agli addetti ai lavori tesserati con la società di via Santa Colomba. Fateci credere ancora proprio in Babbo Natale... Capito Bucchi e co?

