Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Massì, una bella colonna infame in ogni piazza ed è tutto ok

L'attualità ed un ricordo di qualche anno fa

massi una bella colonna infame in ogni piazza ed e tutto ok

Pochi giorni fa, guardando un servizio televisivo sullo show allestito per il rientro in Italia, dopo decenni di latitanza, del pluricondannato terrorista Cesare Battisti, mi è venuto in mente un episodio accaduto anni addietro.

Un giorno come tanti, ma quella mattina il suono della sveglia era arrivato ancora prima del previsto per il rumore delle sirene dei carabinieri. Quelle che annunciano che c'è qualcosa nell'aria. Una indagine in materia di appalti scandita da alcuni arresti, e ancora senza una sentenza di primo grado. Inevitabile la folla di telecamere, macchine fotografiche e cronisti assiepati in attesa delle persone che di lì a poco sarebbero state trasferite in carcere.

Una di loro, in particolare, aveva richiamato l'attenzione di tutti. Perchè, all'uscita dalla caserma, e prima di infilarsi nell'auto che l'avrebbe condotta a Capodimonte, aveva alzato le braccia e mostrato i polsi stretti dalle manette. Come se avesse voluto, in quel modo, gridare la sua innocenza. Un gesto che aveva rimandato al protagonismo dell'epoca dei “prigionieri politici”, immediatamente immortalato in una foto che il giorno successivo aveva dominato la prima pagina di tutti i giornali.

Capitolo chiuso? Neanche per sogno. Mentre ero in redazione, all'improvviso mi era stata passata una telefonata. All'altro capo del filo il legale di quella persona, che mi aveva fatto notare come quella immagine rappresentasse una violazione delle norme vigenti che impediscono la diffusione di scatti che ritraggono uomini e donne in stato di arresto.

Avevo replicato evocando il diritto di cronaca, avevo motivato la scelta della pubblicazione con la valenza di quelle braccia levate al cielo con rabbia. Ne era seguita un'interlocuzione positiva, capita sempre così quando ci si confronta con intelligenza e senza pregiudizio. Ripensando a tutto ciò, mi è venuto da sorridere perchè l'episodio mi è sembrato davvero poca cosa rispetto alle scene alle quali ho assistito per Battisti.

Da una parte un giornalista che deve raccontare ciò che accade, dall'altra un'operazione di propaganda istituzionale, protagonisti due ministri, con l'esposizione dello scalpo del detenuto. Che ne dite, la prossima volta non sarà il caso, oltre alle passerelle, di realizzare una colonna infame semimobile, con la possibilità di trasportarla di piazza in piazza, di gogna in gogna, di vergogna in vergogna? In fondo, se lo 'spettacolino' è servito a placare i borborigmi intestinali di una massa vociante ed ondeggiante, cosa c'importa: il problema riguarda sempre gli altri, non noi. Vero?