Perle di vetroil commento di Federico Festa

Se telefonando...

Nessuno sapeva spiegarsi che il loro amore appena iniziato era già finito

se telefonando

Il telefono continuava a squillare a vuoto. Lui, Cettino Ciampi, s'era disteso sul letto perdendosi nello stupore della notte, emozionandosi ripensando a Carletto Sibilia che lo teneva per mano, ancora una volta.

Un amore, il loro, cresciuto troppo in fretta. Non erano riusciti a dirsi addio guardandosi negli occhi, a dirsi basta senza soffrire.

Cettino si lacerava riandando ai momenti più belli, alle lunghe telefonate che gli dicevano cosa fare, cosa dire, quale brutta figura fotografare.

Sfogliava e si rattristava Cettino: il programma copiato, il fogliettino degli assessori da nominare, la fattura per le vele comprate, il dissesto annunciato e poi ritirato, la scatola di baci e il biglietto che Ettore gli aveva passato: “Comprami, io sono in vendita”.

Subito Michela Mancusi s'era scansata e insieme a Nina, Pinta e Santa Maria era partita con il suo club verso altre frontiere e nuove opportunità.

Per un attimo, solo per un attimo, pure Picariello aveva pensato che era lui il sostituto di Cettino, il numero due. Aveva atteso una telefonata, uno squillo. Ma lui veniva dopo Nando, dopo Maura, dopo Tiziana, dopo Vincenzo.

E nessuno sapeva spiegarsi come e perché il loro amore appena iniziato era già finito.