Perle di vetroil commento di Federico Festa

Sanità, i manager in corsa e gli eroi per caso in corsia

Chi studia cardiochirurgia mininvasiva e chi chiede la polizia contro le formiche

sanita i manager in corsa e gli eroi per caso in corsia

Leggiamo con piacere che l’equipe di cardiochirurgia del policlinico Gemelli ha partecipato all’impianto (a un paziente in Kazakistan) di uno dei primi cuori artificiali alimentati wireless (energia elettrica senza fili).

Nello stesso giorno Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, si duole con il governo perché da un anno ha chiesto un presidio di polizia presso l’ospedale San Giovanni Bosco (quello delle formiche telecomandate) all’interno del quale l’operazione di pulizia dovrebbe andare ben oltre le blatte e gli insetti.

Tra il Gemelli e il San Giovanni Bosco c’è tutta la misura della sanità campana: aspirerebbe a confrontarsi con il Gemelli (e ne avrebbe ogni capacità) ma si ritrova ancorata nei bassifondi grazie alla politica.

I manager, la grande svolta sulle nomine promessa da De Luca, sono un fallimento quasi ovunque perché il Governatore tutto ha fatto tranne che smetterla con la politica degli amici degli amici.

Ad Avellino le grandi manovre sono già in atto per la direzione generale di Asl e Azienda ospedaliera.

Morgante e Percopo non hanno speranze di riconferma e già si agitano per riuscire a ricollocarsi al più presto. La manager dell’Asl, donna che per circostanze misteriose attrae - ovunque si trovi - assunzioni di amici e parenti geniali (tra Asl, Rems di San Nicola Baronia  e cooperative connesse ne contiamo almeno otto, di cui uno fresco fresco con il sistema a scalare dell’idoneo e non compreso) aspira ad una Asl napoletana, in subordine sta insistentemente chiedendo di andare a inserirsi tra i vertici di Soresa, lì dove ogni appalto o fornitura diventa cosa possibile.

Di Angelo Percopo, l’uomo che aveva lasciato la torre amministrativa della città ospedaliera per organizzare i suoi uffici a ridosso dei reparti, una sorta di bunker per mostrare i muscoli a tutti i dipendenti, ricorderemo solo la nuova strada per il pronto soccorso, ricavata sacrificando i terreni dell’Azienda dopo che alcuni buontemponi del Comune si erano affrettati a prendere per le proprie ville i terreni destinati alla bretella dal progetto “segretissimo” depositato, in Comune appunto.

Lui, Percopo, partito dunque come un razzo e finito… (fate un po’ voi) adesso aspirerebbe – udite udite – alla direzione di Irpinia Ambiente, che il manager Boccalone dovrebbe lasciare per un incarico nella sua Benevento. Ovviamente, tra l’organizzazione di un reparto di Breast Unit e i turni della differenziata la continuità specialistica è data dallo stipendio, che arriva alle 100mila cucuzze.

Chi si sta agitando e sta facendo fuoco e fiamme è Mario Nicola Vittorio Ferrante, manager in scadenza a Caserta, che vorrebbe un ritorno in Irpinia alla guida della Città ospedaliera. Lui è stato già ai vertici dell’Asl (guarda caso quando è stato inaugurato il Rems a San Nicola, con annessi colpi di fortuna) e avrebbe chiesto l’appoggio nientemeno che alla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, sostenendo di avere l’ok di tutta la deputazione regionale eletta in Irpinia.

Insomma, a parte lo scorrere felice delle graduatorie (miracolosi concorsi ad Avellino resi buoni pure a Caserta e viceversa, con rientri fortunatissimi da Napoli di figlie di agitatissimi commentatori dalla schiena dritta) questi nostri manager ci lasciano e vogliono ereditare una sanità complessivamente triste e senza immaginazione o iniziativa. Le cose che funzionano, frutto dei talenti veri che il caso distribuisce nei reparti, vengono vissute sottecchi, come eroi che fanno paura ai mediocri.

Ed è per questo che mentre c’è chi progetta la cardiochirurgia mininvasiva qualche altro chiede un presidio di polizia per fermare blatte e formiche, dove invece basterebbe un manager (non raccomandato o ricattabile dai sindacati) che fa semplicemente il suo mestiere.

Buona salute a tutti.