Perle di vetroil commento di Federico Festa

Benevento, ultime gare al Vigorito: la società cambia stadio

Il presidente studia come alternative Napoli, Campobasso o persino Salerno

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Diceva Charlie Chaplin che per far ridere non basta far scivolare qualcuno su una buccia di banana, poi lo devi anche far cadere in una buca: solo così avrai l'effetto desiderato.

Aveva ragione.

Dai e dai il sindaco Mastella, o meglio l'amministrazione che rappresenta, finirà per caderci nella buca e pochi rideranno.

Perché lui ha torto.

Il film, che sta diventando una comica, è quello già visto da anni e anni sulla gestione dello stadio Ciro Vigorito, che tra società e comune si sviluppa attraverso una convenzione. Quella che lega il Benevento calcio all'amministrazione è frutto di due proroghe: l'ultima scade a maggio.

A far ridere (poco) sono i rimpalli sui famosi conti che devono essere chiariti, fatti diventare addirittura arma di distruzione politica nelle mani di una opposizione mai brillante, essendo affidata al Pd.

Trattandosi di calcio e di immediato ritorno, poi, tutto viene più facile. Il sindaco Mastella, in una delle sue recenti esternazioni, è tornato sulla vicenda giocando, pure lui, una partita doppia. Sostiene, Mastella, che nessun rinnovo sarà mai possibile se il Comune non incasserà prima i soldi che la società deve al Comune.

Legittimo, persino obbligato, se, appunto, non fosse una comica, una bugia, una buccia di banana, insomma.

Non dice Mastella che da due anni oramai il Comune non riesce a trovare il bandolo della matassa e a chiarire, al suo interno, ovvero tra i suoi stessi dirigenti, di quali somme si stia parlando. Non spiega, il sindaco, come mai da oramai quattro mesi, pur avendo presentato regolare domanda di voltura di tutte le utenze (asserito motivo del contendere tra le parti) la società non riesca ad avere risposte circa gli allacci: forse è perché l'amministrazione ha decenni di arretrati irrisolti che dovrebbe pagare per poter ottenere nuove utenze?

Mastella sa, e per questo ha torto, e per questo non fa ridere, che la buccia di banana sulla quale sta scivolando è che, in qualsiasi modo voglia rigirarla, la partita doppia è a suo sfavore: la società nello stadio ha messo soldi veri, contanti e subito, quando erano necessari e Mastella ammetteva di essere “senza denaro”.

La buca dentro la quale Mastella sta cadendo è che Benevento presto potrebbe ritrovarsi senza una squadra. Il presidente Vigorito ai suoi più stretti collaboratori ha già detto di volersi guardare attorno: Napoli, Campobasso, persino Salerno. E' determinato a portare la squadra altrove, in un altro stadio: costi quel che costi. Ora, che il presidente cambi idea una volta presa una decisione è evento tanto raro quanto per il Comune di Benevento ritrovarsi con i conti che quadrano: il dare da una parte e l'avere dall'altra. Una somma. Se Vigorito se ne va, poi, a Mastella i conti torneranno?