Covid, Cisl: "Cluster nel reparto di medicina dell'ospedale di Roccadaspide"

"Sei pazienti risultati positivi. Non possiamo permetterci l’insorgere di nuovi focolai"

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Roccadaspide.  

È solo di pochi giorni fa la denuncia da parte della CISL FP di Salerno riguardo il caso del paziente positivo al Covid ricoverato presso l’Unità Operativa di Medicina del Nosocomio di Roccadaspide. In una nota datata 18 luglio i rappresentanti sindacali avevano puntato il dito contro il ricovero del paziente positivo, giunto al Pronto Soccorso del plesso in condizioni stazionarie, non gravi e non a rischio ma che, anziché essere trasferito presso il vicino nosocomio Covid di Agropoli, è stato ricoverato presso l’unità operativa di Medicina di Roccadaspide, un reparto "sprovvisto di idonei percorsi e pertanto in mancanza di una zona filtro per le procedure di vestizione e svestizione per gli operatori", preannunciando "la possibilità di un focolaio se non si fosse provveduto repentinamente ad attivare le misure di sicurezza del reparto nonché il trasferimento dell’ammalato". 

"Pensavamo che la Direzione Medica di Presidio avesse attivato tutte le misure a salvaguardia degli utenti ricoverati dopo la positività dell’ammalato, invece nulla è stato attuato con il paziente tra l’altro non collaborante, che vagava per il reparto - dichiara sconcertato il Segretario Provinciale della CISL FP Alfonso Della porta - e ad
oggi ci ritroviamo con 6 pazienti risultati positivi al test molecolare su un totale di 13", l'accusa. 

"La situazione è sfuggita di mano e non possiamo permetterci l’insorgere di nuovi focolai all’interno dei presidi per assenza di percorsi che salvaguardino i degenti ricoverati e gli operatori - incalza Della Porta - il paziente era già risultato positivo presso il pronto soccorso e innanzi tutto andava isolato in stanze ad hoc con zone
filtro.

Queste criticità vanno risolte subito con trasferimento del paziente, blocco dei ricoveri e con apposita asepsi del reparto altrimenti andrà sempre peggio. Oggi un cluster epidemico circoscritto alla degenza, domani chissà… - conclude Alfonso Della Porta - che continua noi l’avevamo detto e preannunciato ma purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire".