La mente corre veloce indietro nel tempo. A Rio de Janeiro nel 2016 Clemente Russo e Vincenzo Mangiacapre avevano come obiettivo una medaglia. Il primo venne eliminato nei quarti di finale, il secondo fu fermato solo da una ferita allo zigomo. In quel momento è cominciata la crisi del pugilato italiano che a Tokyo non era rappresentato da nessun uomo. Mentre le donne hanno vissuto sotto l’impulso e grazie alla leadership di Irma Testa, gli uomini erano praticamente scomparsi fino al Mondiale in corso di svolgimento alla Stark Arena di Belgrado.
In Serbia il tricolore tornerà sul podio nei 75 kg con il siciliano Salvatore Cavallaro e nei 92 kg grazie al campano Aziz Abbes Mouhiidine. Il pugile di Salerno ha dato spettacolo e dopo aver superato agevolmente i turni precedenti stasera alle 20:30 salirà sul ring per sfidare lo spagnolo d’origine cubana Emmanuel Reyes Pla in semifinale. Si tratta di un avversario di grande livello che ha saputo superare agevolmente i turni precedenti e punta al risultato di prestigio.
Mouhiidine però non ha paura. Ha confermato in questo Mondiale di essere pronto per il grande salto di qualità. Qualunque sarà l’esito dell’incontro c’è una certezza: l’Italia ha trovato un pugile capace di essere protagonista a livello Mondiale e che può puntare a Parigi 2024. Per farlo però bisognerà avere una programmazione intelligente prendendo parte agli eventi internazionali per presentarsi nell’anno olimpico con un ranking importante.
