Napoli gol, esplode Salerno. Fuochi pirotecnici in provincia

"Scusate, ma sta giocando la Salernitana? Società, devi riconquistare le nuove generazioni!

Salerno.  

Ore 22:49 di una domenica sera apparentemente come tutte quante le altre. il silenzio assordante di una città che, per la nota e smisurata passione sportiva, si era fermata per seguire un'importante partita di serie A viene strozzato da un boato liberatorio che desta dal torpore quasi tutti i quartieri di Salerno e provincia. "Scusate, ma sta giocando la Salernitana?" chiedeva con ingenuità una simpatica vecchietta in compagnia del nipote, "No, il Napoli sta vincendo lo scudetto" la risposta di un gruppo di appassionati che si erano radunati presso un noto bar interamente bardati di sciarpe e magliette azzurre come forse a Salerno non accadeva dai tempi di Maradona. Sarà che le imprese sportive appassionano a prescindere dalla fede calcistica, sarà che in questo momento "conviene" tifare per una campana che vince e non per una che arranca in cadetteria, ma ieri sera si è avuta la conferma che buona parte del popolo salernitano si sta progressivamente legando alle vicende calcistiche di una squadra per antonomasia rivale e che in passato, all'Arechi, non era certo stata accolta con i tappeti rossi. Nessun discorso campanilistico, sia chiaro: ognuno è libero di tifare per chi vuole e non è certo il primo caso in Italia di un popolo che non segue la prima realtà calcistica cittadina e che si identifica in qualche big della serie A. Certo è che contare 6500 spettatori per le partite casalinghe della Salernitana e spulciare su facebook foto che ritraggono Pontecagnano in festa, fuochi d'artificio ovunque e addirittura un club del Napoli inaugurato ad Eboli che intona "Vinceremo il tricolor" fa un certo effetto e dovrebbe far suonare un campanello d'allarme anche in società.

Già, perchè le nuove generazioni- cresciute a pane, fallimenti, serie D e contestazioni- non riescono davvero ad innamorarsi della Salernitana, del cavalluccio marino e della maglietta granata. E serve a poco che sui social centinaia e centinaia di persone abbiano postato la frase: "A Salerno solo la Salernitana", perchè i fatti smentiscono clamorosamente uno slogan ormai datato, ma dal quale bisognerebbe ripartire per riportare i tifosi dalla parte "giusta". Quando per strada i bambini al di sotto dei 10 anni passeggiano con una maglietta di Insigne piuttosto che con una felpa griffata Callejon ed ignorano l'esistenza di Bocalon, Rosina e Sprocati significa che qualcosa non  sta funzionando e che il primo vero obiettivo deve essere quello di acuire nuovamente il senso di appartenenza di un popolo che, come recita una canzone della curva, questa passione l'ha tramandata di padre in figlio, ma che rischia di predicare nel deserto se chi rappresenta la società non ci mette del suo. Perchè i veri tifosi quest'opera di "passaggio del testimone" la fanno sempre, ogni giorno. Basti pensare a quanti club granata sparsi in provincia o addirittura nel resto d'Italia ogni sabato macinano chilometri coinvolgendo i più giovani, i bambini, le famiglie, anche a costo di fare sacrifici economici. Stesso discorso per le scuole calcio e per altre associazioni che operano nel sociale che vedono nella Salernitana un veicolo aggregativo fondamentale.

Lo stiamo ribadendo da una vita: bisogna moltiplicare le iniziative di marketing, aprire qualche volta in più le porte degli allenamenti, fare in modo che i tesserati vivano la città e la tifoseria quotidianamente e non solo il sabato quando si gioca la partita. Qualche tempo fa il "Tutti uniti all'Arechi" portava in media allo stadio 2mila persone, la maggior parte delle quali studenti di scuole elementari e medie. Qualcuno, coinvolto dal clima rovente dell'Arechi, gli spalti successivamente non li ha più abbandonati. Perchè Salerno, potenzialmente, è una polveriera che va solo incentivata e coccolata con costanza e intelligenza. Quella del centenario è forse l'ultima occasione per invertire questa pericolosa tendenza, a patto che non si parta il 19 giugno 2019, ma oggi, subito, immediatamente. Perchè fa davvero male vedere Salerno in trionfo per una squadra che non indossa la maglia granata...

Gaetano Ferraiuolo