Se la trasmissione "Granatissimi" in onda ogni martedì su OttoChannel alle 21 (canale 696 del digitale terrestre) sta riscuotendo un grande successo lo deve soprattutto alla continua interazione con la tifoseria che, attraverso i social o telefonando in diretta, ogni settimana anima il dibattito con interventi competenti e ricchi di passione e spunti di riflessione. Anche ieri vi abbiamo proposto un sondaggio legato alla strettissima attualità chiedendovi se fosse giusto contestare la società e la squadra con una salvezza aritmetica ancora da conquistare e con una partita fondamentale come quella contro il Brescia alle porte. Stando agli umori della piazza non ha sorpreso più di tanto che ben il 75% dei numerosi votanti abbia optato per la risposta "Sì", criticando l'operato di proprietà e dirigenza non solo per l'allestimento di una rosa considerata non all'altezza delle prime della classe (come poi la classifica ha dimostrato), ma anche e soprattutto per una serie di dichiarazioni che, a prescidere da ogni sorta di interpretazione, hanno comunque contribuito ad allontanare altre persone dagli spalti. "La contestazione è giusta: è possibile che mentre noi cantiamo soffrendo per la nostra squadra un presidente ironizzi ballando in tribuna?" si chiede Massimo Pisapia, "Festeggiare la salvezza e parlare di obiettivo raggiunto non sarebbe corretto: la loro promessa era basata su un progetto triennale, in realtà ogni anno la squadra è stata indebolita" aggiunge Silvio Balsamo, ma in tantissimi si dicono pronti "a sostenere a prescindere dall'obiettivo, a patto che la società ammetta di non voler andare in serie A". "
"Possono andare via anche oggi: abbiamo seguito la Salernitana anche in terza categoria e con fierezza, non è certo l'addio della società che ci spaventa. C'è una dignità sportiva da salvaguardare, dobbiamo avere un presidente che pensi esclusivamente ai granata e non che ci reputi una succursale della Lazio" la riflessione di Gregorio Favale, ma c'è il restante 25% che resta saldo sulla propria posizione contestando...i contestatori. Tra questi Andrea La Padula del club Emilia: "CONTRARIO. Soprattutto perchè ancora non è chiara la ragione per cui si contesta. Occorre un progetto alternativo. C'è? No, e allora cosa si chiede? Che vada via l'attuale prorpietario. Sono d'accordo anche io, visto il carattere ed il modo di approcciarsi alla città. Ma poi cosa si fa? In assenza di alcuna prospettiva è produttivo contestare? Quanto poi alla modalità ultima ed alla reazione di Lotito era evidente da prima cosa sarebbe accaduto, causa l'assenza di unità della tifoseria. Già all'annuncio avevo chiesto: disertiamo con decisione di chi? Come e quanto si è coinvolta tutta la tifoseria? Si è valutato cosa avviene se la protesta annunciata non funziona? Infatti nulla ha funzionato, parte superiore della curva, distinti e tribuna tutti al loro posto, e Lotito ha sorriso! Si è rafforzata la posizione di Lotito, oggi siamo più deboli, grazie alle improvvisazioni. Occorre prima ricostruire l'unità della tifoseria, dare una direzione unica, democratica, trasparente, sena soggetti che pensano più ad apparire che a rappresentare la tifoseria, quindi ricercare alternative. e poi si porta in campo una lotta dura e decisiva. Lotito ringrazia per quanto fatto domenica, io no. Quindi per ora contestare senza scopo ed in modo che danneggia squadra e tifoseria è assurdo".
Anche Andrea Parrella è contrario alla contestazione: "Il rischio attuale è che siamo in piena lotta retrocessione !! Aiutiamo la squadra è quindi la cosa che più ci a cuore a salvare la squadra ha non retrocedere !! E poi mi sembra ovvio che tutti assieme e non sparpagliati come è avvenuto sia a Cremona che domenica !! Ma ripeto fino alla noia visto le ultime prestazioni della squadra dove tra le altre cose gli ultimi quattro gol sono stati segnati su calcio da fermo e dove la cosa più grave non c'è uno stoccatore che riesce a segnare su azione corale !! Con una squadra in crisi tocca a noi portarla in salvo !! Ma facciamolo". Altri invece pensano che la contestazione andava fatta già prima, come Nello Falcone: "Fino a quando ci lamenteremo sui social o saremo in 200 all'esterno dello stadio non faremo altro che divertire la società, abituata a ben altre contestazioni. L'unico modo per "colpirli" è uno zero alla casella dei paganti anche per un girone intero. Non mi spaventa un altro fallimento, ho fondato un club un'ora dopo la retrocessione targata Lombardi e so che amo solo la maglia". La domanda finale, invece, è di Antonio Turturiello: "Meglio una B senza sogni o partire dal basso con una società seria?". In fondo Lotito ha già risposto: un nuovo imprenditore può portarla in A....ma anche tornare in serie D...
