I precedenti: Arechi tabù per il Brescia, la tragedia di Bani

Un anno fa ci pensarono Coda e Donnarumma

Salerno.  

Sono 18 i precedenti tra campionato e coppa Italia tra Salernitana e Brescia, con risultati non propriamente positivi per i granata. Il bilancio, infatti, parla di 9 vittorie, 2 pareggi e ben sette sconfitte, una delle quali sul neutro di Castellammare; in totale la Salernitana ha segnato 30 gol (netta inversione di tendenza negli anni 90), subendone 20. Il primo confronto in assoluto risale alla stagione 1948-49, la prima in B dopo l'immeritata retrocessione dalla A; i padroni di casa, in uno stadio come sempre gremito, si imposero con il risultato di 2-1 grazie alle reti di Flumini e Castaldo, ma nel finale le Rondinelle colpirono una clamorosa traversa sfiorando il pareggio. Nei campionati successivi, però, il Brescia riuscì ad espugnare Salerno senza, tra l'altro, subire alcun gol: 0-2 nel 49-50, 0-4 nel 50-51, 0-1 nel 51-52, serie negativa interrotta soltanto dallo scialbo ed inutile 0-0 del 1952-53. Ad interrompere l'astinenza da gol ci pensarono Massagrande e Kinlses: era la stagione 1954-55 e la Salernitana, come sempre, non riuscì ad alimentare il sogno promozione vivendo un'annata particolarmente difficile. Sempre negli anni Cinquanta si registrano un'altra sconfitta per 1-0 e un pirotecnico 2-2 al "Vestuti".La retrocessione in C della Salernitana e la lunga militanza in terza serie non permisero alle due squadre di affrontarsi per quasi 30 anni. I precedenti più recenti, infatti, risalgono agli anni 90, ma la prima sfida si giocò in campo neutro. Era un match di coppa Italia a eliminazione diretta, un giovanissimo Ganz beffò la Salernitana di Ansaloni sul neutro di Castellammare. L'Arechi, invece, ha portato fortuna: nel 90-91 Carruezzo e Pecoraro regalarono un 2-0 importante, quanto illusorio, purtroppo non sufficiente ad evitare la retrocessione maturata a Pescara contro il Cosenza qualche settimana più tardi. Con Franco Colomba in panchina, invece, Salerno sportiva visse un pomeriggio assolutamente indimenticabile: era la stagione 1995-96, la Salernitana calò il pokerissimo grazie alle strepitose doppiette di Pirri e Ferrante e alla solita perla del "re del taglio" Carlo Ricchetti, migliore in campo in assoluto.

La vittoria per 4-1 dell'anno successivo passò purtroppo in secondo piano per la morte del giovane tifoso del Brescia Roberto Bani, scomparso tragicamente all'età di 28 anni. Da quel momento in poi nacque un bel gemellaggio tra le due tifoserie, consolidatosi nel tempo: basti pensare che gli ultras bresciani, in una trasferta all'Olimpico di Roma, esposero un'immagine raffigurante il cavalluccio marino, un gesto particolarmente apprezzato dal pubblico granata. Nel 1999-00 la Salernitana festeggiò il ritorno di De Cesare con un importantissimo 2-0, una vittoria che alimentò il sogno promozione dei granata in uno stadio gremito da 20mila spettatori. Si giocava in posticipo, la sbloccò Di Michele al 40' del primo tempo con un bellissimo pallonetto a scavalcare l'esperto Bodart. Nella ripresa, dopo aver sfiorato il raddoppio a più riprese, il Toro di Sora chiuse definitivamente la pratica esultando sotto la curva Sud. Il Brescia di Somma e Hamsik, nel 2006-07. pur soffrendo contro la Salernitana Calcio di Novelli (militante nella categoria inferiore) si impose con il risultato di 3-2: decisiva la scelta dell'arbitro Trefoloni di Siena di non decretare un rigore netto ai padroni di casa in zona Cesarini per un evidente fallo di mano di Jadid sulla linea di porta. Per la Salernitana rete di Ferraro e Umberto Improta. Nel 2008-09 stadio in silenzio per 45 minuti in segno di rispetto per la morte di un tifoso della Salernitana a causa di un incidente stradale poco prima dell'inizio del match. Non a caso le tre reti della vittoria arrivarono nella ripresa, quando i 10mila dell'Arechi iniziarono a spingere come non mai trascinando i propri beniamini. La sbloccò Ciaramitaro, la chiuse Iunco con uno splendido colpo di tacco, Di Napoli dagli undici metri calò il tris battendo un bravissimo Viviano. Poco dopo Berni ipnotizzò Caracciolo deviando in corner un calcio di rigore generosamente concesso dal signor Dondarini. 

Nel 2009-10 Salernitana-Brescia diede il via alla contestazione del pubblico nei confronti del presidente Lombardi. Ultimi in classifica, i granata persero per 3-1 a causa delle clamorose disattenzioni difensive che favorirono gli inserimenti dell'esperto Possanzini. A nulla valse la splendida rete del momentaneo 1-1 siglata da Evans Soligo, uno dei pochi a salvarsi dalla furia di una tifoseria che chiedeva alla squadra di abbandonare il campo anche in segno di protesta nei confronti dell'arbitro Saccani, protagonista in negativo di una sfida persa immeritatamente. Pesò come un macigno la traversa colpita da Ferraro, inesistente il rigore decretato a favore del Brescia (e trasformato da Caracciolo) che condannò definitivamente il cavalluccio marino all'ultimo posto. "Guarda che fine Antonio Lombardi" cantava la curva Sud invocando un cambio ai vertici societari, "Mercenari pezzi di m..." il coro indirizzato ai giocatori, increduli per quanto stava accadendo in un campionato concluso mestamente e con una serie di record negativi difficilmente battibili. Il penultimo precedente risale all'anno scorso, tra l'altro ultima partita di Torrente all'Arechi. Trascinata da Coda, la Salernitana vinse per 3-0 grazie ad un'autorete di Coly e alle reti dello stesso Coda e di Michele Franco, un 3-0 che non bastò per blindare la posizione del tecnico sulla panchina granata. Un anno fa, infine, 2-0 nel segno di Coda e Donnarumma.

Gaetano Ferraiuolo