Salernitana, Gregucci aspetta centrocampista e attaccante

Il tecnico granata: "Bisogna lavorare sulla testa di questa squadra, il mercato non è finito".

Salerno.  

«Il mercato non è finito. Cercheremo di sbagliare il meno possibile. Serve sicuramente qualche rinforzo a metà campo e in avanti». Angelo Gregucci, al termine del match contro il Lecce, torna a parlare di mercato e della necessità di rinforzare l’organico a sua disposizione. «La mia preferenza è giocare con tre attaccanti o comunque tre elementi offensivi», ha proseguito il tecnico del cavalluccio marino che, nel rush finale di calciomercato, si attende segnali da parte della società. «Dobbiamo cercare di trovare un’identità di squadra che quando ti consenta di non snaturare tutto quando mancano due-tre elementi. Le valutazioni sono: o prendiamo giocatori funzionali a quell’idea o prendiamo un altro tipo di calciatore. Io ho già parlato con la società e sanno di cosa ho bisogno». Molto dipenderà anche dalle condizioni di Akpa Akpro («non so come sta, penso sia una ricaduta», ha detto il tecnico), uscito nuovamente per infortunio. Ma, a prescindere dal mercato, Gregucci dovrà lavorare molto sulla testa dei suoi calciatori. «L’approccio sicuramente non è stato positivo e performante. Perché già dopo trenta secondi abbiamo subito un’occasione da gol , consentendo di calciare a un giocatore che ne è capace – ha proseguito l’allenatore della Salernitana -. Poi, andando sotto, le difficoltà aumentano. In sette giorni non si può cambiare atteggiamento. Nel secondo tempo abbiamo avuto un piglio diverso ma, sinceramente, devo dire che abbiamo fatto poco. Bisogna lavorare molto sulla testa perché, soprattutto in casa, alla minima difficoltà si moltiplicano i problemi. Poi dobbiamo aggiustare le gambe, perché tanti calciatori vengono da infortuni. È un problema fisico oltre che mentale. Dobbiamo cercare sicurezza andando avanti anziché indietro. È lì che si difende meglio». Contro i salentini, a pesare come un macigno, sono state le assenze di Migliorini e Di Tacchio. «Erano squalificati ma, più che gli uomini, va cambiata la mentalità. La squadra si è abbassata troppo, dovevamo andare più avanti e, invece, eravamo con troppi giocatori dietro la linea della palla. Micai? Per me è un grande portiere. Dobbiamo lavorare meglio di squadra, essere più lucidi e aggressivi».