Calaiò scocca l'ultima freccia: «Cercherò giovani talenti»

L'arciere entra nel settore giovanile della Salernitana: «Addio anticipato di qualche mese»

Salerno.  

L'arciere del calcio italiano scocca l'ultima freccia. Dopo 197 gol e 605 presenze nei campionati professionistici, Emanuele Calaiò ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Per lui è già pronto il ruolo di dirigente nel settore giovanile della Salernitana, squadra in cui era arrivato nello scorso gennaio e con la quale ha scelto di chiudere la carriera. «Sicuramente finisce un ciclo e ne inizia un altro, un'altra carriera fuori dal campo ma sempre nel calcio. Una scelta che arrivati a una certa età si fa», ha detto questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata per ufficializzare la decisione. «Sono strafelice di quello che ho fatto nella mia carriera, non cambierei nulla nel bene e nel male. In ogni città ho sempre lasciato buoni ricordi, sia come uomo che come giocatore. Ringrazio tutti i presidenti, allenatori, compagni di squadra delle squadre in cui ho militato. Ringrazio Lotito e Mezzaroma che mi hanno dato questa possibilità d'intraprendere questo ruolo e il direttore Fabiani per la fiducia. Era una cosa di cui avevamo già parlato in passato e si è concretizzata. Ringrazio Ventura che mi ha dato la possibilità di far parte di questo gruppo fino alla fine. Un ringraziamento speciale a mia moglie e ai miei figli che mi hanno supportato in tutti questi anni e i miei genitori che mi hanno permesso d'iniziare la carriera».

Da oggi inizia una nuova avventura per Calaiò: «Sono contento di questa scelta che ho fatto, a 37 anni mi è arrivata questa proposta, dovevo farla a giugno ma ho anticipato di qualche mese. Ne avevamo parlato sin dal mio arrivo a Salerno. Ci eravamo dati un tempo a fine mercato, io mi sono allenato con professionalità. Quando mi è arrivata la proposta, però, ho preso la palla al balzo. Nel calcio come nella vita c'è un inizio e una fine. L'obiettivo è trovare talenti che in Campania ce ne sono un sacco. Ragazzi che possono diventare grandi giocatori, basta avere volontà. Io ho fatto carriera iniziando così, per strada». 

Si chiude, così, una carriera da calciatore ricca di soddisfazioni e vittorie per Emanuele Calaiò. «Sono felice di aver lasciato un ricordo in ogni tappa che ho vissuto. Ho sempre fatto gol importanti, mi porto dietro tutto. I momenti più belli ce li ho tatuati qui sul braccio dove ho fatto scrivere le date dei campionati vinti nella mia carriera. I gol che mi hanno emozionato sono tanti: ricordo quello in rovesciata a Catania contro il Varese, quello di testa segnato a Lecce con il Napoli. Ogni tanto li vado a rivedere su youtube e qualche lacrimuccia mi viene. Il periodo più brutto, invece, è stato la mia squalifica, ho passato sei mesi brutti sia io che la mia famiglia. Ma in 22 anni ci sono stati molti più momenti belli che brutti».