La commissione medica della Figc ieri ha dettato la linea che potrebbe permettere al calcio di riprendere l'attività. Una ripartenza graduale che avverrebbe in ritiro, in modo da tenere monitorati costantemente staff, calciatori e dirigenti. La Salernitana, seppur manchi ancora l'ufficialità, sta provando a immaginare il piano d'azione da attuare per riprendere gli allenamenti. Due le soluzioni che risulterebbero maggiormente percorribili per il cavalluccio marino. La prima è legata a San Gregorio Magno, location che negli ultimi anni ha ospitato in più di una circostanza la Salernitana. Dopo che, inizialmente, era stata soltanto sede dei ritiri “punitivi” ordinati nel corso della stagione, nella scorsa estate ha ospitato gli uomini di Ventura per tutta la fase pre-campionato. Dotata di campo naturale, foresteria e palestra, la struttura permetterebbe ai calciatori di essere costantemente monitorati da parte dello staff medico, evitando spostamenti. Molto, naturalmente, dipenderà anche dall'evoluzione della pandemia e da come sarà la situazione nel comune della provincia a sud di Salerno. Ma la società sta studiando anche un piano B che permetterebbe ai calciatori di non allontanarsi dalla città. In tal caso gli allenamenti potrebbero proseguire al quartier generale del Mary Rosy, mentre il ritiro potrebbero essere organizzato negli alberghi che si trovano nelle vicinanze della struttura.
Salernitana, si valutano due ipotesi per l'eventuale ritiro
La Figc ha dettato la linea che potrebbe permettere al calcio di riprendere
Salerno.
