«Conosco l’amore e la passionalità di questa straordinaria città. Senza pronunciare la famosa lettera, dico che c’è un grande equilibrio e che tutto può succedere. La Salernitana ha tutte le carte in regola per recitare un grandissimo finale di campionato». Così Leonardo Menichini, doppio ex di Salernitana e Pisa, intervenendo ad Ottochannel 696 nel corso della trasmissione Granatissimi. «La Salernitana è una squadra forte, allestita bene. Durante l’anno ha avuto qualche passaggio a vuoto. Ma ha il sesto attacco del campionato, la difesa è la quarta. I numeri non mentono, è una squadra equilibrata che può centrare qualsiasi risultato. La proprietà ha fatto dei sacrifici, prendendo giocatori molto forti. Ha avuto qualche passaggio a vuoto, qualche sconfitta di troppo, ma c’è tutto da giocare e ci sono le possibilità di fare bene».
L’enigma sarà rappresentato dalle tante partite ravvicinate. «Il problema ce l’hanno tutte, giocando in maniera così ravvicinata diventa impossibile allenarsi e preparare le partite. È un impegno molto probante, in questo finale di campionato tutto diventa possibile. Gli infortuni potrebbero essere determinante. Credo ci sia grandissimo equilibrio in serie B e tutto si deciderà nelle ultime giornate di campionato. Affrontare partite a certi ritmi e con questo caldo sarà molto dispendioso, bisognerà chiamare tutto il gruppo a dare il massimo. Chi ha una rosa lunga e competitiva può avere dei vantaggi».
Preziosa risulterà l’innovazione delle cinque sostituzioni. «A livello Primavera già abbiamo la possibilità di farlo, così come anche in serie C. Per me è un sistema intelligente, io lo porterei avanti anche in futuro. Permette di utilizzare tutta la rosa, coinvolgere più il gruppo e tenere impegnati più giocatori».
E sul suo passato in granata: «Quando sono stato chiamato ho dato il mio grande contributo, ancora oggi mi arrivano tanti messaggi di tifosi, vuol dire che ho lasciato un bel ricordo e questo mi riempie d’orgoglio». Menichini conosce bene l’attuale gruppo granata che lo scorso anno ha condotto alla salvezza nel playout di Venezia. «So le motivazioni che hanno, come ragionano. Sono uomini di spessore oltre che giocatori bravi. Sanno di giocarsi qualcosa di veramente importante». E sull’avventura in Primavera: «È bello poter insegnare a questi ragazzi a fare il passo per arrivare nei professionisti. C’è da fare un lavoro importante, fargli capire che senza sacrifici non si va da nessuna parte, ci vuole un lavoro certosino. Si lavora molto di più rispetto ai professionisti ma ti dà grandissime soddisfazioni. Da Salerno sono arrivati due buoni calciatori: Marino e Novella. Hanno dato ottimi risultati e soddisfazioni, sono ragazzi seri, naturalmente hanno bisogno di giocare. Questa è la testimonianza che in un bacino d’utenza come Salerno possono emergere ottimi giocatori».
