Roberto Breda si espone a Granatissimi: "Se potessi, riprenderei Djuric"

“I granata al mondiale proiettano il club in una nuova dimensione”

roberto breda si espone a granatissimi se potessi riprenderei djuric
Salerno.  

Roberto Breda è intervenuto in diretta Sky all'iconica trasmissione di Ottochannel, Granatissimi, in cui si è parlato della pausa mondiale e, ovviamente, di Salernitana. Proprio la prima domanda è un commento generale sul mondiale. "La cosa bella è che ci sono giocatori della Salernitana, e questo non era mai capitato. Credo che sia un aspetto da non sottovalutare. Salerno e la Salernitana stanno entrando in una dimensione nuova e completamente diversa, a partire da Mazzocchi in azzurro e dai ragazzi che partecipano ora al mondiale. È un mondiale certamente particolare: io non sono un detrattore in senso assoluto, trovo anche molto pressapochismo visto che lì sono stati fatti i mondiali di nuoto, ci gira la Formula 1. Sicuramente il periodo è particolare".

L'opinione di Breda sui mondiali del Qatar: "livello abbassato a causa di ritiri lampo. Vedremo in seconda fase"

Proprio sul tema delle tempistiche, Iannicelli crede che questo "cambio di stagione" per il mondiale del Qatar potrebbe fare da apripista, che non sia una eccezione ma una prossima regola. "Il problema è quando tornano i giocatori, non quando arrivano. Anche se in alcuni casi ci sono giocatori importanti che si sono infortunati prima di partire, vedi Benzema e Manè. Per i club può essere un grande problema ed è possibile che nel momento clou della stagione verso marzo-aprile puoi ritrovarteli già spompati. Poi però sono d'accordo con te, che il calcio cambia. Il primo mondiale in un Paese arabo e se vogliamo avvicinarci a queste culture, lo sport può essere un grande veicolo di socializzazione. Se le paragoniamo al nostro mondo queste realtà, ovviamente ci sono tante differenze. Poi bisogna essere intelligenti ad accettare il diverso e fare invece battaglie giuste. Per esempio sulla fascia arcobaleno non sono per nulla d'accordo, sulla posizione presa dalla FIFA".

Tommaso D'Angelo interviene incidendo su quanto si sia parlato più di politica che di calcio. Poi, si chiede se ci sia stato un passo in avanti delle piccole realtà o un passo indietro delle grandi. "Attualmente non sembra un grande mondiale dal punto di vista qualitativo. Quello che è mancato quest'anno è la preparazione, visto che normalmente per i mondiali c'è prima una settimana di riposo e poi si va in ritiro per quasi un mese. Qui è stato un ritiro lampo invece. Sono stati buttati in campo senza essere ancora squadra. Più passa il mondiale e più ci sarà da aspettarsi un miglioramento. Se pensiamo alla prima partita comunque (Ecuador-Qatar) sembrava un match tra una squadra di dilettanti e una di professionisti. All'inizio in questa fase è chiaro che ci sia minor qualità. Poi dalla seconda fase credo che usciranno le squadre nazionali che tutti noi conosciamo".

La bandiera granata crede che "Il ritiro invernale può aiutare a lavorare sulle carenze. Bisogna giocarsela con tutti"

Tornando sulla Salernitana, si parla del prossimo ritiro invernale e i ritmi serrati da gennaio. "Anche lì coinvolge tutti. Sicuramente sono più penalizzate le squadre che hanno anche 10-11 nazionali. Per ora rimane una prestazione positiva per la Salernitana. Questo ritiro può servire a migliorare nelle fasi dove ci sono state delle carenze. Mancando solo 3-4 giocatori puoi lavorare bene e andare a limare i difetti visti finora. Altra cosaa che è cambiata è che prima te la giocavi con le piccole. Ora invece sono tutte attrezzate e puoi giocartela con tutti. Può essere un periodo molto interessante per andare a creare quell'alternativa che è mancata finora".

L'endorsement per Milan Djuric e Bohinen giocatore chiave per il motore di centrocampo

Sulle carenze di ruolo dei granata e i reparti dove bisogna intervenire. "Non è un campionato facile e nasce da aspettative molto alte, perché ci sono stati investimenti importanti. Tanti ragazzi però hanno ancora bisogno di tempo e adattamento. Dal punto di vista tattico c'è stata una grandissima perdita che è quella di Djuric, che faceva gioco senza fatica, saltando il pressing avversario grazie a una torre. Con gli attaccanti a disposizione adesso c'è bisogno di maggior manovra. Nelle transizioni, giocando palla a terra, rischi di prendere delle ripartenze. Io punterei sul suo ritorno se fosse possibile. Per il resto, credo che sia mancato Bohinen: è il regista moderno, ha tanta qualità, si inserisce con dinamismo e personalità. Recuperare lui è importante. Poi ci sono dei ragazzi che stanno crescendo e che devono dare un grande contributo".

Sul rifiuto di allenare l'Avellino. "Io ho rispetto anzitutto della Salernitana e anche dell'Avellino. È un posto che ha un bell'ambiente ma ho troppi intrecci tra Salerno ed Avellino, non si può proprio fare. Ho giocato sia a Samp che Genoa, a Catania e Messina, ma ad Avellino proprio non posso. Li ho ringraziati ma non si poteva, era giusto così".

Breda consiglia la società: "C'è bisogno di tempo. A gennaio proverei con giocatori già pronti per la Serie A"

"Qualche aggiustamento verrà fatto, non va rinnegato il mercato fatto questa estate. Ci sono delle piazze tipo Udinese e Atalanta che aspettano giocatori per 1-2 anni. Ovviamente rispetto a loro non può permettersi di aspettare troppo perché va anche mantenuta la categoria. Nel mercato di gennaio devi fare degli innesti che siano pronti. Poi certo è tutto relativo. Su Davide Nicola, non mi piace il trattamento che gli si sta dando. Io continuo a credere che stia facendo un lavoro importante e non mi piace vederlo in discussione. Allo stesso modo non mi piace che all'interno della Società ci siano delle correnti che lo delegittimano. Io penso che per i risultati che ci sono stati non può esistere questa cosa qui. Sta facendo un lavoro che sembra che la salvezza sia scontata, ma non è così".

Breda conclude con un consiglio. "Alla società forse manca un pizzico di esperienza e bisogna aiutarla a vedere le situazioni con maggior chiarezza. I momenti di difficoltà ci sono sempre".