De Sanctis: il ritorno sul passato, tra Nicola, il ritiro ad Antalya e Sabatini

"Non dovevamo andare in ritiro in Turchia". E sul caso Verdi: "Non serviva in quel momento"

de sanctis il ritorno sul passato tra nicola il ritiro ad antalya e sabatini
Salerno.  

Nella lunga conferenza stampa del direttore sportivo, si è parlato anche del passato e dei momenti più critici di questa stagione. Tra questi, spicca la querelle sul ritiro in Turchia (Puoi leggere QUI la diretta testuale della conferenza stampa) e sul doppio esonero di Davide Nicola che dal primo luglio sarà ufficialmente svincolato. 

"Nel contratto di Davide Nicola c'era una clausola di risoluzione per il secondo anno che aveva una scadenza entro la metà di aprile. Questa opzione è stata esercitata, quindi Nicola ed il suo staff dal 1° luglio non saranno più tesserati della Salernitana". E sul passato e il rapporto con l'ex tecnico, De Sancits afferma che "Ci conoscevamo da ragazzini, avevamo avuto esperienze insieme nella Nazionale di serie B. I momenti più difficili con il mister sono stati soprattutto all'inizio. Lui, giustamente, aveva la necessità di avere una rosa completa e pronta. Io non è che non volevo farlo ma bisognava avere pazienza. Poi con il passare del tempo le cose sono andate meglio, abbiamo formato una squadra costruita per giocare con il 3-5-2. Ci sono stati risultati importanti all'inizio, poi la squadra si stava perdendo. Io mi devo prendere le mie responsabilità, a volte non sono riuscito ad entrare in maniera empatica con l'allenatore. Ma abbiamo fatto il possibile per non far soffrire la Salernitana. Va dato un ringraziamento a lui e al suo staff perché hanno portato alla Salernitana la metà dei punti conquistati. Io ho sempre espresso all'allenatore e al presidente cosa non andava. Poi contano i risultati e le prestazioni che hanno determinato l'esonero".

E su cosa sia successo proprio in quelle 48 ore: "Dopo la sconfitta di Bergamo non avevamo il sostituto pronto. Da parte mia ritengo che parlare con un allenatore prima di un eventuale esonero, rappresenti un atto d'infedeltà profonda. Dopo l'esonero abbiamo contattato diversi profili, e Lorenzo Semplici era uno di questi. Devo ringraziarli tutti perché hanno capito il momento attraversato dalla Salernitana. Il presidente, abbinato alla volontà di Nicola di provare ad invertire la tendenza, ha deciso di richiamarlo. Ma quel casting ci è tornato utile qualche settimana dopo". 

Una stoccata a Sabatini?

"Mi sento diverso da quando sono arrivato, mi sento il direttore della Salernitana più completo, più pronto e più preparato. Dal 1° luglio scorso ho iniziato a lavorare alla Salernitana. Ho raccolto un'eredità importante, capisco che Sabatini era entrato nella testa e nel cuore dei calciatori e della piazza. Quando ho stretto la mano a Iervolino era convinto della scelta fatta e di essere la persona giusta per sostituire Sabatini".

Poi, la frecciatina rivolta all'ex direttore. "Io non so quanto resterò ancora alla Salernitana. Ma devo dire che nel momento in cui lascerò la Salernitana, di certo, non sarò così presente o influente all'interno dell'ambiente Salernitana. Per carattere e per pensiero, penso che sia doveroso per il mio successore, influenzare il meno possibile il lavoro di chi arriverà".   

L'aneddoto sul ritiro ad Antalya e sul caso Verdi

De Sanctis ha voluto anche svelare un retroscena molto interessante riguardo il ritiro in Turchia, a cui si era fermamente opposto. Per il direttore, quel momento è stato particolarmente difficile ed è quando ha sentito di perdere il controllo della situazione. "Non dovevamo andarci. Avevo detto che non era adeguato andare in Turchia perché l'unico tesserato della Salernitana che ci era stato da giocatore per due volte ero io. È stato un ritiro che è costato qualche soldino e non ci ha dato molto. In quel momento ho pensato che le cose ci stavano sfuggendo di mano ma è stata l'occasione per chiarire alcune cose con il presidente".

De Sanctis ha parlato anche dal "caso Verdi". "Anche su Verdi ho dovuto fare un esercizio di silenzio. Anche dopo l'agghiacciante intervista del suo agente. Verdi è un giocatore forte ma in quel momento lì non serviva alla Salernitana. Avevamo altri giocatori con quelle caratteristiche. Nell'ultimo giorno di mercato il presidente per generosità verso la piazza e un po' di pressioni da parte delle altre società, mi ha chiesto di negoziare l'acquisto di Verdi. Nelle ultime tre ore di mercato abbiamo dovuto trovare la quadratura nei numeri, poi c'è stato un ritardo tecnico. Non era una cosa che si poteva fare, abbiamo provato comunque a farla ma siamo arrivati fuori tempo massimo. Ma ci tengo a riconoscere il valore assoluto di Verdi anche se non serviva in quel momento alla Salernitana".