Lo sport come strumento di vita. Mattinata di confronti ma soprattutto di insegnamenti. La Salernitana sale in cattedra. Nel momento forse più difficile della stagione, la società granata si apre ai giovani tifosi del Liceo Scientifico Francesco Severi. L’ad Umberto Pagano, il ds Daniele Faggiano, il portiere Antonio Donnarumma e Antonella Apicella della Salernitana Women rispondono alle domande degli alunni, nell’incontro moderato dalla dirigente scolastica Barbara Figliolia. Sul momento della squadra risponde l’ad Pagano: “Non esiste una squadra vincente senza uomini vincenti. Nella vita, così come nel calcio, ci sono momenti top ma anche di down. Serve equilibrio- Oggi siamo qui ad incontrare i ragazzi perché vogliamo sottolineare il valore dello sport. Attraverso lo sport ognuno si forma, si crea il noi e non l'io. Lo sport è uno strumento di vita perché crea emozioni, legami e mette al centro la razionalità rispetto all'impeto. Abbiamo accettato questo confronto per ribadire la centralità anche della Salernitana sotto questo aspetto. E allora non mollate, continuate a credere nei vostri sogni, scegliendo l'equilibrio all'impeto.”.
Faggiano apre con un retroscena: “Lo sport mi ha aiutato tanto. Ho approcciato al calcio e ho fatto sí che diventasse il mio lavoro anche se non era un fenomeno. Nel calcio tutti vogliamo vincere. A volte nei 100' non ho amici ma poi è tutto dettato dalle emozioni del momento. Vivo la città in maniera sposmodica. Anche se siamo terzi, quarti, vedo una passione straordinaria. Si vive di sport. Un Signore anzianissimo mi ha fermato al bar e mi ha detto: "Grazie per le emozioni che mi date, non mollate e non pensate alle critiche". Seguite e credete in quello che sono i vostri sogni. Ho approcciato al mondo del calcio in una famiglia che non era appassionata. Tutti volevano che io facessi altro eppure mi sono ritrovato ad essere il più giovane direttore sportivo della serie A".
Antonio Donnarumma riannoda i fili col suo passato: “Quello che sono oggi e grazie a chi mi ha cresciuto e cosa ho passato, esperienze che mi hanno formato. Sono andato via a 13 anni ma in ogni posto ho dimostrato il mio valore umano. E devo dire grazie allo sport che mi ha plasmato". Poi racconta dell’emozione di vestire i colori granata: “Sono nato a pochi chilometri da casa ma sono cresciuto qui. So bene cosa significa Salerno. Il rigore parato con il Sorrento sotto la Curva Sud Siberiano è stato straordinario, un momento da brividi. Parliamo di una curva che non merita la C, neanche in A si vedono di così calorose. Stiamo lavorando per riportarla dove merita”.
