Inferno di fuoco a Pianodardine, c'è il tavolo di crisi

Dichiarato lo stato di emergenza

Avellino.  

Subito dopo il maxi-incendio che ha interessato la fabbrica Ics nel nucleo industriale di Pianodardine si è reso necessario l’intervento di tutte le forze dell’ordine locali e la Prefettura ha convocato ad horas il Centro Coordinamento Soccorsi, dichiarando lo Stato di Emergenza.

A Palazzo di Governo sono riuniti dalle 14.30 Carabinieri, Polizia, Stradale, Vigili del fuoco, Asl e Protezione Civile per fronteggiare lo stato di crisi.

Incendio Avellino, in città caccia alle mascherine -  Piazza Libertà sovrastata dal fumo denso, nero, a macchiare il cielo azzurro. L'aria a tratti irrespirabile: nel primo pomeriggio, in Corso Vittorio Emanuele, dove era in corso il vertice d'urgenza in Prefettura, si faceva fatica a tenere gli occhi aperti, tra irritazioni e lacrimazioni, gradualmente sempre più percepibili. A pochi metri, la torre dell'orologio affiancata da una scia asfissiante solo a vederla: una cartolina da brividi. Con il passare dei minuti, le strade sempre più vuote dopo l'invito a evitare spostamenti non indispensabili e a tenere debitamente chiuse porte e finestre delle abitazioni. Un paesaggio spettrale, animato solo dalla presenza di qualche passante. Le "mascherine" sono spuntate come funghi con l'andare delle ore, a testimonianza delle inevitabili difficoltà respiratorie e dela presa di coscienza del pericolo: lì, minaccioso e pericoloso; a pendere come una spada di Damocle sulle teste dei cittadini del capoluogo irpino. Il centro di Avellino si presentava così a poche ore dal disastro che ha mandato in fiamme la ICS, a Pianodardine.

E di disastro annunciato parlano gli ambientalistri. Per il dottor Franco Mazza del Comitato "Salviamo la Valle del Sabato" è l'ennesimo attacco che subisce questo territorio. la Valle del Sabato - spiega - è martoriata dall'inquinamento ambientale. L’esposizione a pressioni ambientali degli abitanti di questa valle, è continua - spiega - questa situazione merita molta più attenzione, impone una profonda riflessione a tutti gli attori coinvolti. L'irm nel 2005, la Novolegno nel 2014 ora l'Ics: le ricadute saranno devastanti attenzione. Parliamo di un'area nella quale si assiste inermi alla promiscuità del nucleo industriale con il centro abitato di Pianodardine. I cittadini qui sono prigionieri delle fabbriche e della pericolosità che da loro può derrivare.