Avellino, tre diesse per De Cesare: Lupo, Di Iorio o Pastore

Nel pomeriggio la possibile scelta di uno dei profili di fuori regione della scuderia Zavaglia

Avellino.  

 

di Marco Festa

Calma apparente, in pieno stile Sidigas. Poche parole, tanto lavoro sottotraccia: un modus operandi a cui la maggior parte dei tifosi dell'Avellino Calcio non era abituata e a cui fatica ad abituarsi, ma che porterà, a stretto giro di posta, i suoi frutti. Nel pomeriggio la SSD Calcio Avellino sceglierà, infatti, il suo primo direttore sportivo. Piazzato il super colpo Cole per la Sidigas Avellino, Nicola Alberani - al quale De Cesare ha affidato il lavoro di scouting finalizzato all'individuazione di un manager a cui conferire il cruciale incarico nell'organigramma del neo-nato club calcistico - avrebbe ristretto a tre l'elenco dei candidati: il primo sarebbe Fabio Lupo, che ha indossato da calciatore la maglia dell'Avellino ai tempi del Commendatore Sibilia ed è reduce da un'esperienza a Palermo; il secondo, Piero Di Iorio, ex Lupa Roma e Arezzo; il terzo, Ivano Pastore, osservatore del Milan con esperienze da ds con Rimini, Nocerina, Benevento, Trapani e Taranto. Si sta guardando, dunque, come anticipato, fuori regione. Lupo, Di Iorio e Pastore appartengono alla scuderia dell'esperto Franco Zavaglia dalla quale si attingerebbe a piene mani anche sul fronte tecnico e calciatori qualora il già citato De Cesare, al quale passa ora la palla, decidesse effettivamente di incastrare il primo tassello dirigenziale da questo ventaglio di nomi. Viceversa le attenzioni verrebbero dirottate su una doppia pista che resta calda e che conduce, come noto, a Pierpaolo ed Ernesto Marino. Guai, non di meno, a scartare a monte, nel clima di stretto riserbo che vige, le possibili sorprese. È, comunque, tempo di agire. Intanto, aumentano le chance di posticipo della gara casalinga di Coppa Italia di Serie D contro il Nola, in programma domenica 26 agosto. Lo sguardo resta rivolto pure al caos ripescaggi: ripartire dalla Serie C resta una missione quasi impossibile, ma guai a lasciare nulla di intentato così come ha fatto Walter Taccone chiedendo l'ammissione in Lega Pro dell'Uesse.