di Marco Festa
La realtà è, ormai, la Serie D. Inutile piangere sul latte versato o spargere sale sulla ferita, che per la tifoseria irpina è ancora aperta e si rimarginerà del tutto solo col tempo. Ad acuire i rimpianti biancoverdi per l'incredibile epilogo esitivo delle sorti dell'Avellino c'è, però, un amaro orgoglio: quello per il premio come miglior centrocampista della scorsa stagione ricevuto, nella serata di ieri, agli Italian Sport Awards, da Francesco Di Tacchio, ora alla Salernitana. Il gigante pugliese, passato ai granata dopo il "no" del TAR del Lazio all'ammissione in Serie B dell'U.S. del presidente Walter Taccone ed essere, dunque, stato svincolato d'autorità al pari dei suoi ex compagni di squadra, è tornato a parlare dei lupi al microfono di 696 TV OttoChannel, intervistato da Sonia Lantella: "Ci eravamo salvati dopo un'annata molto difficile, sofferta. Eravamo riusciti a mantenere la categoria. Poi, purtroppo, sappiamo tutti come è andata: per problemi societari all'Avellino non è stata data la possibilità di iscriversi al campionato successivo e ho dovuto cambiare aria."