Due PEC e una certezza: l'Avellino non sarà svenduto

Il Tribunale deve tutelare i creditori, la proprietà gli investimenti per conquistare la Serie C

Avellino.  

Sta per iniziare una settimana cruciale per il futuro dell'Avellino. Sul tavolo, o per meglio dire nella casella di Posta Elettronica Certificata dell'amministratore giudiziario nominato per il caso Sidigas, Francesco Baldassarre, ci sono, da ieri, due manifestazioni di interesse: la prima, del gruppo guidato da Angelo Antonio D’Agostino, con la famiglia Preziosi che sembrerebbe intenzionata a una eventuale collaborazione di carattere prettamente tecnico; la seconda, della cordata che fa riferimento agli ex proprietari del Como, Massimo Nicastro e Roberto Felleca. E così, mentre a ore, se non addirittura a minuti, potrebbe concretizzarsi anche un altro sondaggio ufficiale per la società irpina, da parte di un imprenditore vicentino che farebbe riferimento all'avvocato Capograssi e alla famiglia Iacovacci, è il momento, per chi si è fatto avanti, di acquisire informazioni sull'U.S. Avellino; dei negoziati; delle possibili offerte, che verrebbero supervisionate e valutate, ovviamente, dai commissari giudiziali e dai giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Avellino. Se vendita sarà, con l'ok da parte dell'attuale proprietà e di Palazzo di Giustizia, dovrà comunque esserlo a quelle che verranno ritenute le migliori condizioni possibili: dal club e, non di meno, per i creditori.

Già, il condizionale resta d'obbligo, perché stando a indiscrezioni, qualora si volesse procedere a una trattativa diretta per accelerare i tempi bypassando la nomina di un CTU che stimi il valore dell'U.S. Avellino, la forbice tra domanda e offerta, sarebbe, a oggi, considerevole per quanto riguarda l'asse D'Agostino – De Cesare. Quest'ultimo valuterebbe, infatti, il ramo d'azienda calcistico, tra investimenti per conquistare la Serie C e raffronti rispetto ai parametri economici stabiliti per altre nobili decadute che stanno ripartendo dalla Serie D (Palermo e Foggia, ndr), intorno ai 4 milioni di euro.

Si vedrà, ma, salvo complesse e improvvise accelerazioni, la stagione deve, nel contempo e come ormai noto partire, in primis con la nomina di un direttore sportivo e la definizione di uno staff tecnico per evitare sanzioni dalla FIGC. Il 31 luglio si avvicina a grandi passi. Così, mentre anche il centrocampista Matute ha salutato l'Irpinia accasandosi al Taranto, tra domani sera e martedì mattina Bucaro e Musa dovrebbero essere convocati a Napoli per siglare i primi vincoli entro il tetto di un milione di euro che sarebbe stato sbloccato per avviare il motore, ingolfato, della macchina Avellino. Occhio, però, anche al tandem Di Somma - Capuano o anche a un incarico unicamente per l'ex capitano ai tempi della Serie A. Intanto, il tempo stringe, in arrivo giorni da vivere in apnea: gli ennesimi per la tifoseria biancoverde.

Foto: avellinossd.it