Ghirelli: "Verifiche sul Trapani, ma le regole funzionano"

A 696 TV, il presidente della Lega Pro ha parlato anche delle liste e delle gare porte chiuse

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Avellino.  

Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, è intervento nel corso della prima puntata della stagione 2020/2021 di “0825 – Focus Serie C”, in onda tutte le domeniche, alle 21, sul canale 696 del digitale terrestre. Diversi i temi toccati, a partire dallo sciopero indetto dall'Assocalciatori, ma scongiurato in extremis: “Ora è il momento di metterci alle spalle le polemiche. Ciò che conta è aver ricominciato a giocare. Ho seguitato a dire che il campionato sarebbe iniziato il 27 settembre, come un mantra, e sono felice che così è stato, per un motivo semplice, ma non banale: stiamo chiedendo al Governo e al Cts di riaprire gli stadi, di ripartire per evitare un crack economico, uno sciopero sarebbe stato incomprensibile. Oltre le diverse posizioni, il dato determinante è che si è giocato. Poi, nel corso dei prossimi giorni, si andrà a definire il quadro.”

A fronte del regolare start delle partite nei tre gironi, a Trapani non si è giocato. Il club siciliano è nel caos, ma Ghirelli ha invitato a guardare anche il bicchiere mezzo pieno: “Su quanto è accaduto Trapani va mantenuto un minimo di riserbo perché è intervenuta la Procura Federale è c'è in corso un'indagine. Attendiamo le decisioni della giustizia sportiva. Della vicenda, però, guardiamo gli aspetti positivi e negativi: l'episodio, ovviamente, è negativo, ma precedenti come quello del Pro Piacenza non sono più ripetibili. In assenza di medico sociale o di altro tesserato non si entra in campo. Le regole funzionano e sono proprio le situazioni critiche a certificarlo. Le norme di salvaguardia, inserite nel regolamento, hanno funzionato. Per quanto riguarda il futuro del Trapani, invece, la Federazione, che ha il dominus della situazione, in accordo con la Lega Pro, sta verificando l'onorabilità e la sostenibilità.”

Capitolo porte chiuse: “Senza tifosi non è calcio. Manca la passione. Lo stadio è un moderno Colosseo, con uno spettacolo ovviamente diverso. Senza pubblico, senza il calore del pubblico, è uno spettacolo completamente diverso. Detto ciò, siamo stati i primi a fermare il campionato. Bisogna seguire gli scienziati, ma ritengo, che la situazione possa essere governata in base alla capienza dei diversi stadi dei club di Lega Pro, permettendo l'ingresso al 25 per cento degli spettatori, con la scrupolosa osservanza delle normative anti Covid-19.”

Infine, una riflessione sulle “liste del contendere”: “La lista a 22 è una decisione che era stata presa perché le rose, sostanzialmente, erano composte da 25 tesserati e, sostanzialmente, scendono in campo dai 16 a un massimo di 22 calciatori. Nel momento in cui abbiamo chiesto al Governo la cassa integrazione, il credito d'imposta, noi dobbiamo fare la nostra parte. Nel meccanismo della lista, in realtà, a prescindere dall'accordo che ufficializzerà martedì (domani, ndr) ai presidenti della Lega Pro, si manteneva quel numero perché in aggiunta ai 22 c'era la possibilità di ingaggiare un 2001, si può inserire un altro portiere, sostituire un giocatore, arrivando fino a 25. In più, tutti i giovani del vivaio, ritenuti validi, possono e potranno essere contrattualizzati in deroga. Il tema su cui bisogna davvero concentrarsi è quello della crescita e valorizzazione dei giovani nell'ambito del professionismo."