Braglia: "Polemiche a Catanzaro? Aveva ragione Taurino..."

Dura replica dell'allenatore dell'Avellino: "Ora pensiamo alla Paganese". Possibile 3-4-1-2

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Avellino.  

Piero Braglia è pronto a tornare in panchina dopo aver scontato un turno di squalifica. La Paganese nel mirino, la pesantissima vittoria a Catanzaro alle spalle. E proprio da qui è partito il tecnico dell'Avellino nella conferenza stampa all'antivigilia del derby al “Partenio-Lombardi” (ore 17,30) contro gli azzurrostellati: “La vittoria a Catanzaro mi ha reso felice come tutte le altre partite in cui riusciamo a spuntarla. Non sono più felice del normale perché abbiamo vinto a Catanzaro e di quanto non lo sarei se battessimo la Paganese, anzi perché se vuoi essere grande lo devi dimostrare battendo le cosiddette piccole. A Catanzaro abbiamo fatto bene per 60 minuti, poi ci siamo limitati a difendere e abbiamo sofferto. Non mi è piaciuto e l'ho detto alla squadra. Ora c'è la Paganese, una squadra che non gioca male, che è rapida e che non va sottovalutata. Con De Simone abbiamo visto qualche partita delle ultime che hanno giocato, li abbiamo studiati e vedremo di trovare le giuste contromosse”.

Una di questa potrebbe essere l'adozione del 3-4-1-2 speculare a quello dei dirimpettai, con De Francesco trequartista anche in virtù dell'assenza per squalifica di D'Angelo e del rientro dopo un turno di stop di Aloi: “De Francesco e Aloi possono giocare insieme, come accadeva, in fondo, prima dell'arrivo di Carriero. Possono fare entrambi la mezzala, ma credo che De Francesco abbia dimostrato di sentirsi particolarmente a suo agio tra le linee di centrocampo e attacco più che davanti alla difesa. Sta bene, ora ha una buona condizione e contiamo molto su di lui per il finale di stagione”. L'alternativa è rappresentata dall'utilizzo di Adamo da interno di centrocampo nel classico 3-5-2. Dossena sostituirà l'altro calciatore appiedato per un turno dal giudice sportivo, ovvero capitano Miceli.

Undici risultati utili consecutivi e cinque vittorie di fila: “Il rischio di scivolare su una buccia di banana può esserci, ma io ragiono in un'altra maniera. Non mi interessa del blasone dell'avversario. Guardo in casa mia e le partite devono dipendere solo da noi. Penso solo che se non approcceremo bene la gara rischieremo delle figuracce. Faccio un esempio, la Juventus, che viene da 9 campionati vinti di fila, la differenza l'ha fatta con le cosiddette piccole. Vinceva sempre, se pur soffrendo, magari 1-0, ma, intanto, le altre perdevano punti”.

Si inizia a parlare di playoff: “Conteranno tanti fattori, al di là della posizione, perché se arrivi secondo, ma scarico, ti buttano fuori. Ai playoff bisognerà arrivare con una grande condizione, al Cosenza arrivammo da quinti e giocammo nove partite, meritandoci la promozione sul campo. Conterà la condizione mentale perché se arriveremo ai playoff appagati, consci di aver fatto un buon campionato e senza fame, ce ne andremo a casa subito”.

Ma c'è tempo prima degli spareggi promozione: “Dobbiamo continuare in questo modo e dimostrare che non siamo lì per caso. Non dobbiamo rilassarci e ritenerci soddisfatti. Se tiriamo i remi in barca, vuol dire che non andremo da nessuna parte. Domenica mi aspetto una partita cattiva, voglio i ragazzi aggressivi, determinati, tosti, cosa che per mezz'ora a Catanzaro non ho visto. Il gruppo è unito. Io quando vedo che dopo il gol anche chi gioca poco viene ad abbracciarmi, non posso che prendere atto che il gruppo c'è. Non ho mai trovato un gruppo così pulito in carriera. Voglio tenere alta la tensione, io sono qui per rompergli le palle, da me non avranno mai complimenti”.

Spazio anche a un commento sulle dichiarazioni rese dal presidente Floriano, dal tecnico Calabro e dal direttore generale Foresti a margine del successo irpino al “Ceravolo: “Ho letto quello che dicono a Catanzaro sulla gestione della gara da parte dell'arbitro. Io ero abituato ad un altro ambiente. Il nostro gol potrebbe essere fuorigioco, ma l'espulsione di Scognamiglio non sanzionata? E il colpo di testa di Curiale in fuorigioco? Una grande squadra non si lamenta, mai. Soprattutto dopo aver perso con un mezzo tiro in porta in novanta minuti. Una grande squadra non si lamenta, mai. Se c'è un episodio a favore o contro. Non mi piace che si cerchi di condizionare l'ambiente. Poi ho letto che noi eravamo più freschi, perché non giocavamo da 10 giorni, ma noi stavamo bene a prescindere, volevamo giocare, poi il calendario va così. Come gli ricordò Taurino, l'allenatore della Viterbese, se non gli piace l'arbitro se lo portassero da casa...”

Chiusura su Maniero e Forte: “Riccardo ha fatto un gran gesto a farsi sostituire quando siamo andati in inferiorità numerica. Forte si è rimesso in piedi. Vedremo.” Da valutare, in tal senso, anche l'eventuale ritorno tra i convocati di Leoni. Il portiere è ormai da tempo fuori per scelta tecnica e non è stato portato nemmeno in panchina, mercoledì scorso, nonostante i soli 18 calciatori a disposizione, con l'Avellino senza estremi difensori di riserva in occasione dell'ultima partita.