Fidelis Andria - Avellino 1-1, le pagelle

Dossena, erroraccio fatale. Mignanelli disastroso. Di Gaudio predica calcio in mezzo al deserto

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Elaborazione grafica: pagina facebook U.S. Avellino 1912

Avellino.  

Fidelis Andria – Avellino 1-1, le pagelle.

Avellino (4-3-3)

Forte 6.5: Il colpo di reni in controtempo con cui vola a deviare in angolo il colpo di testa di Tulli si merita l'appellativo di miracolo, poi si fa anticipare da Alberti, che con un'altra inzuccata sfiora il gol non inquadrando, però, lo specchio della porta. Ci mette una pezza su Zampano in uscita bassa e si arrende solo al retropassaggio suicida di Dossena, mettendo giù Alberti nel tentativo estremo di impedirne la battuta a rete a porta vuota. Intuisce pure l'angolo del rigore calciato da Benvenga, ma la conclusione è forte e angolata e non può nulla.

Ciancio 5: Il lontano parente del calciatore ammirato la scorsa stagione per continuità di rendimento. Tanti duetti senza costrutto sulla catena di destra con Carriero.

Dossena 4: Il tocco arretrato per Forte, che propizia il rigore guadagnato dalla Fidelis Andria pochi minuti dopo il vantaggio, è pura follia calcistica. Buttare la palla in tribuna, all'occorrenza, sarà démodé ma è ancora terribilmente utile.

Silvestri 5.5: Tulli e Alberti gli creano qualche grattacapo.

Mignanelli 4.5: Disastroso in fase di scarico dove conclude il primo passaggio con buon esito al 60'. Zampano lo salta con facilità irrisoria e gli taglia alle spalle affondando come una lama nel burro. Conclude la sua prestazione andandosi a prendere un giallo di pura irruenza.

Carriero 5: Tanto fumo e niente arrosto. Esce per infortunio (23' st Aloi 5: Svagato).

De Francesco 6.5: Repetita iuvant. Non è un regista e si vede quando prova a cambiare il gioco con qualche sventagliata fuori misura nel tentativo di cambiare gioco oltre per la congenita capacità di non riuscire a prendere in mano le redini della manovra. Ma lotta, paradossalmente fa più quantità che qualità, e dal dischetto stavolta è glaciale.

Mastalli 5.5: Una girata salvata sulla linea da Buonovolontà e qualche buon tocco di prima in mezzo a un'altra prestazione sostanzialmente anonima (27' st Matera 5.5: Perde un paio di palloni e nulla più).

Micovschi 5: Fuori partita. Non riesce mai a rendersi pericoloso, a puntare l'uomo e a saltarlo, anche per la mancanza di rifornimenti per andare all'uno contro uno (27' st Rizzo 5.5: Si fa notare soltanto per una scorribanda sulla destra conclusa con una rifinitura sbagliata).

Gagliano 5: Pronti, via, carica il destro ma trova la Curva. Poi sparisce dal campo, complice la totale assenza di cross o palloni giocabili (10' st Plescia 6: Bravo a prendere posizione sul cross tagliato di Di Gaudio e a guadagnarsi il calcio di rigore dopo averci messo una vita per andare al tiro pochi istanti dopo il suo ingresso in campo).

Di Gaudio 6.5: È l'Avellino in fase offensiva. Quando si accende fa male, quando non viene innescato per illuminare la scena è notte fonda. Coi giri e la forza giusta la pennellata per Plescia, che si guadagna il rigore dell'illusorio vantaggio.

Braglia 5.5: Dopo Scognamiglio, Kanoute e Maniero perde anche D'Angelo. Il suo Avellino, col turnover in infermeria, è come una coperta che tirata da un lato lascia le gambe scoperte dall'altra. Se poi una volta passati in vantaggio ci si complica la vita da soli c'è poco da fare se non continuare a lavorare anche sulla concentrazione e la testa dei calciatori. Va migliorata, però, la fluidità della manovra oggi estremamente penalizzata da un campo ai limiti della praticabilità.

Fidelis Andria (3-5-2): Dini 6; Benvenga 6.5, Alcibiade 6, Sabatino 5.5 (23' st Venturini 6); Zampano 7 (23' st Di Noia 6), Casoli 6.5, Bonavolontà 6.5, Bolognese 6 (26' st Dipinto 6), Carullo 6.5; Alberti 6 (40' st Avantaggiato sv), Tulli 6 (26' st Bubas) 5.5. All.: Ginestra 6.5.

Arbitro: Galipò della sezione di Firenze 6.5. Assistenti: Zanellati della sezione di Seregno e Piatti della sezione di Como 6 e 6.