"Siamo innanzitutto onorati di essere qui, di essere stati invitati. Quando i tifosi ci chiamano, onestamente non c'è impegno che tenga. Ci veniamo veramente con tanta voglia. Oggi abbiamo vissuto un'emozione veramente importante, la stessa che viviamo la domenica". Così si è espresso Mario Aiello all'edizione 2025 del memorial "Dino Gasparro" con l'abbraccio della Curva Sud con l'US Avellino nella serata di ieri a Picarelli. Per quanto riguarda il mercato in entrata siamo riusciti, essendo partiti un po' prima, a completare quasi tutta la squadra. Poi qualcosina l'avevamo fatta successivamente e avevamo più o meno completato. Avevamo poi l'idea di inserire un terzino destro, un giocatore secondo noi importante. Avevamo trattato pure qualche over, poi c'era stata questa opportunità, che era degli ultimi giorni, di un giocatore che usciva da un contesto di Serie A e quando è giovane e secondo noi la valutazione tecnica è del livello di un over, onestamente la paura di prenderlo non ci sta, quindi siamo contenti di aver fatto questa operazione. Erano queste le cose che dovevamo fare, Poi come voi ben sapete abbiamo avuto delle problematiche di infortuni nello stesso reparto. Uno di questi infortuni (Favilli, ndr) ha una durata un po' più lunga. Si parla di due mesi, due mesi e mezzo, più o meno. In virtù di questo aspetto ci siamo fatti trovare pronti nel cercare di trovare subito una soluzione alternativa e nel cercare le varie soluzioni vi posso dire: sì, abbiamo chiuso l'operazione Biasci e siamo contenti di averla fatta perché poi nell'emergenza la qualità si vede nelle difficoltà e diciamo che in questa difficoltà paradossalmente abbiamo dato un'altra caratteristica a una serie di caratteristiche che abbiamo nel reparto offensivo".
"Impatto non corretto con la categoria"
"Il ko con il Frosinone? Nella settimana che abbiamo vissuto dopo il test con la Lazio sembravamo una squadra che se la poteva giocare per i primi quattro posti in Serie A. Dopo la sconfitta di Flosinone sembriamo una squadra che deve lottare per la retrocessione. Noi questi momenti, sia di grossa esaltazione che di difficoltà, li viviamo con tanto equilibrio per un motivo molto semplice. Nel nostro DNA c'è l'equilibrio. È stata la nostra forza nella scorsa stagione dove il livello di pressione era molto più alto perché noi praticamente non potevamo pareggiare una partita. Era come perdere. Gli obiettivi di questo campionato sono totalmente diversi da quelli della scorsa stagione, nel senso che noi dobbiamo fare un campionato di assestamento, di consolidamento e in un campionato di assestamento e di consolidamento può succedere che puoi fare un passo falso. Fondamentalmente abbiamo avuto un impatto non corretto con la categoria in termini di ritmo, in termini di passo, in termini di velocità di pensiero in particolar modo nei primi 20 minuti. Poi, ti dico per assurdo, se succedono queste situazioni di partita, soprattutto nelle fasi iniziali dei primi e dei secondi tempi quando va a giocare fuori casa, se tu li superi indenni la forza d'urto di una squadra comincia a scemare e se tu hai le qualità cominci ad alzare l'asticella. Crediamo nelle qualità dei giocatori che abbiamo a disposizione e nel lavoro che fa lo staff tecnico. Dico che una risposta secondo me l'abbiamo data già in partita perché nel secondo tempo ci siamo stati. I giocatori hanno dimostrato di esserci nei duelli, nelle giocate, abbiamo creato qualcosa, qualche situazione.
"La lista? Dipenderà da più valutazioni"
"Intanto abbiamo pensato a risolvere un problema che era quello dell'organico. C'era bisogno di mettere un altro giocatore perché era l'intero reparto che aveva un po' di defezioni. Ora valutiamo se dovrà uscire qualcuno. Se qualcuno è infortunato magari sarà fuori un po' di più, potremmo fare una scelta su chi sta infortunato. Ci possono essere queste situazioni. Le uscite? Ho sentito spesso che magari ci poteva essere una situazione di sofferenza all'interno della società sulle uscite. Vi assicuro che stiamo nella situazione più tranquilla del mondo sotto questo aspetto e vi spiego perché. Noi dovevamo fare 18 uscite, ovvero una decina con i giocatori che avevamo dentro e 8 di rientro dai prestiti. Al momento ne abbiamo fatte 10, perché parlo pure di quei dei giocatori in serie C da valorizzare, Maisto, Arzillo e gli altri. Ora ne abbiamo da completare altre 8, in realtà 7 perché poi c'è anche Toscano (diretto alla Casertana, ndr). Sugli altri uscenti? Ci aspettavamo che su alcuni di loro che ci fosse la fila da parte dei principali club di C e di qualche società di B. Vi assicuro che non c'è giocatore sul quale non ci siamo dovuti muovere in prima linea per creare l'opportunità. Ogni giocatore ha almeno un'occasione. Il livello delle squadre è per ora di C medio-bassa in termini di obiettivi. Alcuni aspetteranno fino all'ultimo giorno per trovare la B o la squadra che deve vincere il campionato di C. Noi siamo al loro fianco, siamo pronti, però mi sento tranquillo per questo motivo. Poi che può succedere? Può succedere che anziché 8, 7 ne escono 6? Ok, sei qui fino a gennaio".
"Lescano è con noi, ma tutti possono uscire con offerte irrinunciabili"
"Lescano? È qui, è sempre stato qui. C'è stata una società che ha avanzato un interesse. È chiaro che parliamo di calcio. Per calcio intendo che se ti arriva un'offerta importante e irrinunciabile, tutti possono uscire per offerte irrinunciabili. Ma è un giocatore che noi abbiamo voluto confermare perché vediamo in lui il sogno di vivere una storia come quei calciatori che hanno fatto una trafila dal basso, come Riganò, che nella categoria ancora superiore possano avere lo stesso impatto. Lescano non è assolutamente in uscita, sta con qui, però può succedere di tutto".
