Alleruzzo: "Il gol al Palermo un regalo per mio padre"

Il capitano del San Tommaso a Ottopagine.it: "Felice della presenza di Capuano, maestro di calcio"

alleruzzo il gol al palermo un regalo per mio padre
Avellino.  

Passano i giorni, c'è un traguardo da tagliare, quello della permanenza in Serie D, ma le immagini di San Tommaso - Palermo, dentro e fuori dal campo, continuano a scorrere, come un film epico, nella mente di chi ha vissuto una partita storica. Una sfida, che magari, in carriera, qualche calciatore non avrebbe mai pensato di giocare; a cui un ragazzo del quartiere del capoluogo irpino non avrebbe sognato di assistere. Il piccolo rione contro una delle più blasonate realtà del calcio italiano. Tutto vero. Figuriamoci, allora, se non continua a ripensare a quei novanta minuti più recupero di sabato scorso, al “De Cicco” di Pratola Serra, Fabio Alleruzzo, che al minuto di gioco numero 85 ha certificato che il “pallone” è davvero una metafora della vita: nulla è impossibile. In esclusiva a Ottopagine.it, le parole del capitano dei grifoni.

Alleruzzo, sabato scorso è arrivato un pareggio importante contro il Palermo, capolista del girone I di Serie D. Che sensazione è stata firmare l’1-1 in una gara così, diversa dalle altre; contro una nobile decaduta e con al braccio la fascia di capitano?

“Segnare il gol del pareggio contro il Palermo in una giornata così importante e storica per la società, e non solo, è stata davvero una gioia immensa, che sicuramente rimarrà indelebile. Me la porterò dentro per sempre. Averlo fatto con la fascia di capitano al braccio è un ulteriore motivo d'orgoglio perché indossarla significa avere una grande responsabilità. Non nego che la prima persona che mi è venuta in mente dopo aver segnato è stato mio padre, siciliano doc, che purtroppo non c'è più. Nel mio DNA c'è un po' di Sicilia e quando la palla è entrata il mio pensiero è andato subito a lui per dedicargli il pareggio."

È stata una partita maschia e leale. Non sono mancati momenti di tensione, dettati unicamente dall’agonismo, e qualche contatto duro, come il suo intervento su Doda. Si è subito premurato di accertarsi delle condizioni del suo avversario, uscito in barella tra gli applausi. Per fortuna, l'infortunio del ragazzo del Palermo sembra meno grave del previsto. Vuole mandargli un “in bocca al lupo”?

“È stata una partita molto maschia combattuta, dal primo all'ultimo minuto. Mi dispiace molto per quello scontro di gioco avuto con Doda, spero che si rimetta presto e, sì, colgo l'occasione per augurargli una pronta guarigione e di rivederlo presto in campo.”

All’andata, come al ritorno, siete stati applauditi dai tifosi rosanero. Uno spot per il calcio...

“Dimenticare quel pomeriggio al “Barbera” è impossibile. È come se fosse ieri. Gli applausi di quei diciottomila, al triplice fischio finale, li sento ancora suonare nelle orecchie. Non possiamo far altro che dire grazie agli splendidi tifosi del Palermo.”

Tornando alla stretta attualità, quella con il Palermo può essere stata la partita della svolta per il raggiungimento del vostro obiettivo stagionale, ovvero la salvezza?

“Credo che il pareggio sia stato fondamentale per il prosieguo del nostro campionato. Non solo perché abbiamo mosso la classifica, ma perché abbiamo acquisito certezze e sicuramente più autostima. Una aspetto non secondario, che ci è spesso ci è mancato.”

È, intanto, iniziato il “Liquidato bis”. Avete avuto modo di chiarire qualche aspetto che, magari, non erano funzionato prima della momentanea separazione tra il club e il mister?

“Per noi è come se mister Liquidato non fosse mai andato via. Per me è un padre calcistico. Ci dà tantissimo e, sopratutto, insegna tantissimo. I problemi che ci sono stati sicuramente altri, ma vogliamo metterceli alle spalle.”

Quale sarà la parola chiave per affrontare la prossima sfida di campionato, in casa dell'ACR Messina. All’andata arrivò la vostra prima vittoria e non mancò una coda polemica...

“La parola chiave per affrontare l'ACR Messina deve essere la stessa con cui abbiamo affrontato il Palermo: fame. Dobbiamo averne sempre. È questo l'unico modo pertenere testa a squadre che, sotto l'aspetto tecnico e di rosa, sono superiori a noi.”

II tecnico dell’Avellino, Ezio Capuano, che è venuto ad assistere all'incontro, ha detto di aver esultato in macchina al suo gol e di essere stato felice per lei oltre che per il San Tommaso. Vuole dirgli qualcosa?

“La presenza di Capuano in tribuna mi ha fatto davvero molto piacere. Tutto l'ambiente del San Tommaso ha apprezzato il suo gesto e la sua scelta esserci in prima persona. È una allenatore e una persona che stimo tantissimo; che mi ha dato e insegnato tanto. Conoscendolo sono certo non solo che ha esultato, come ha svelato, ma che lo ha fatto anche con la spontaneità e l'enfasi che lo contraddistingue. Le sue parole le ho ascoltate, eccome, provando un enorme senso di gratificazione.”