Scandone, tutto tace (o quasi) e il 2 settembre si avvicina

Lupi aggrappati a una sponsorizzazione dei possibili nuovi acquirenti dell'Avellino: basterebbe?

Avellino.  

Fuori dalla Serie A dopo diciannove stagioni consecutive, in un surreale clima di accettazione passiva di un evento di drammaticità sportiva senza precedenti per la pallacanestro avellinese. Di nuovo avvolta da un silenzio che fa rumore, seguito al comunicato degli Original Fans dello scorso 16 luglio, a pochi giorni dal doppio declassamento: la Scandone sembra essere incredibilmente diventata un corpo estraneo al capoluogo irpino, totalmente assorbito dalle preoccupazioni per il futuro dell'U.S. Avellino. Sul fronte basket l'atteggiamento collettivo è anestetizzato, a tratti anestetizzante, nonostante all'orizzonte si addensino nubi che, inevitabilmente, avanzano sollevando punti interrogativi sull'opportunità della scelta di rifiutare una wild card. Indebitata, gravata da lodi esecutivi o sul punto di divenirlo e, perciò, difficile da vendere e portare avanti, ma tenuta in vita da Gianluca Festa per provare a tutelarne la storia. Lo stesso primo cittadino ha più volte ribadito, l'ultima volta in ordine cronologico stamattina, a margine della presentazione del cartellone degli eventi per il ferragosto, che i riflettori non sono, almeno per ora, puntati sulla Scandone per pura questione di tempo: c'è margine, rispetto al calcio, per lavorare. La domanda, però, legittima, mentre aleggia lo spettro della liquidazione è: a cosa, date le premesse sopra citate? L'asso nella manica del sindaco potrebbe essere rappresentato dalla garanzia di una sponsorizzazione degli eventuali futuri proprietari dell'Avellino, utile a garantire la sopravvivenza quantomeno per il prossimo campionato, dato che, comunque, non cancellerebbe le passività e le legittime pressioni dei creditori. In tal senso, oggi è arrivata una dichiarazione che ha scoperto la carta, seppur parzialmente, venendo rappresentata come un'idea per non rendere vano il salvataggio in extremis operato lo scorso 9 luglio. Si vedrà. Intanto, il calendario se ne frega della calma, che non sembra apparente, e corre verso il 2 settembre quando occorrerà produrre una fideiussione da 40mila euro. Sarà il momento, volente o nolente, di battere un colpo o l'encefalogramma della Scandone, che già fatica a regalare sussulti, finirà con l'essere totalmente piatto.