Scandone: Festa è fiducioso, ma "è lecito il dubbio della LNP"

Il pagamento dei 20mila euro di iscrizione: "Lo rifarei altre cento, mille volte"

Avellino.  

A margine dell'apertura della tredicesima edizione del Memorial Dino Gasparro, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha confermato la fiducia sulla ripartenza della Scandone in extremis: "La proprietà e la società mi hanno rinnovato le rassicurazioni rispetto alla partenza del basket. - ha affermato Festa - È chiaro che c'è bisogno di cominciare a dare un segnale concreto, magari con l'ingaggio del coach. Un segnale che poi possa servire alla tifoseria biancoverde più di fede cestistica, alle istituzioni, ai tifosi, di avviare una campagna abbonamenti, una raccolta fondi attraverso la sollecitazione di sponsor, piccoli o grandi. C'è bisogno di accendere la miccia della passione anche cestistica e sono fiducioso che questo possa avvenire nei prossimi giorni. Per il calcio aggiungo che ho intenzione di portare il saluto della città alla squadra perché è giusto che il team biancoverde senta questa vicinanza. Non solo le istituzioni, ma un'intera comunità, un intero popolo che tifano per l'Avellino e sono a suo sostegno".

Il sindaco Festa è stato il garante dell'operazione salvataggio in chiave B per la Scandone. La Lega Nazionale Pallacanestro è in allerta, visto il silenzio generale sulla società irpina: "È evidente che ci possa essere qualche dubbio da parte di addetti ai lavori, da parte anche della Lega. - ha aggiunto il primo cittadino - Noi siamo, però, anche il popolo abituato a soffrire, a venire fuori alla distanza, magari anche all'ultimo secondo, sul fil di sirena. Non l'abbiamo fatto con il calcio, in dieci giorni abbiamo di fatto allestito una squadra che, per ora, ha vinto 1-0 contro la corazzata Bari. Sono fiducioso che, con un po' di impegno e con la voglia giusta, si potrà allestire una buona squadra anche per ciò che concerne il basket".

Nell'ultimo consiglio comunale è stato anche chiarito il pagamento dei 20mila euro, prima versati dal consigliere Elia De Simone e poi risarciti dal sindaco Festa: "Evito di tornarci perché non voglio meriti per il gesto che ho fatto. L'ho fatto con il cuore, spontaneamente. Nessuno mi ha chiesto nulla, non rivendico nulla. C'era solo la volontà di non far scomparire 71 anni di storia, che ha visto coinvolti noi tutti. Per 20mila euro non me lo sarei mai perdonato. Non l'avrei perdonato a prescindere a nessuno. L'ho fatto volentieri, lo rifarei altre cento, mille volte".