Sequestro Mancini: in lizza 4 scuole per ospitare gli alunni

"Incontro fiume" questa mattina in Provincia. Le soluzioni sul tavolo...

Incontro fra i rappresentanti di Palazzo Caracciolo, il Provveditorato Regionale e quello Provinciale, e i dirigenti scolastici.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Gli oltre 1200 studenti del liceo scientifico “Pasquale Stanislao Mancini” potrebbero essere vicini a tornare in classe. Approfittando delle aule messe a disposizione da altri istituti di Avellino, con l'organizzazione dei doppi turni. Sarebbero quattro le scuole delle quali la Provincia e il Provveditorato agli studi stanno vagliando la disponibilità. Tre quasi certe, una in forse.

Ma andiamo con ordine.

L'incontro: le soluzioni sul tavolo

Palazzo Caracciolo questa mattina erano in programma una serie di incontri decisivi.

Ore 10.00, è arrivato il provveditore provinciale agli studi, Rosa Grano. Seguita, poco più tardi, dai rappresentanti di tre scuole del capoluogo: l'istituto tecnico industriale “Itis-Dorso”, l'istituto alberghiero “Manlio Rossi-Doria" e il liceo classico "Publio Virgilio Marone". Sono queste: le scuole certe. Poi ce ne sarebbe una quarta.

Infine ecco arrivare il provveditore regionale agli studi, Luisa Franzese.

All'interno, oltre a Gambacorta, c'erano il delegato all'istruzione, Girolamo Giaquinto, e l'ingegnere, Antonio Marro.

Un incontro blindato, durato quasi due ore e mezza. E interrotto solo dall'arrivo della preside del liceo scientifico “Mancini” Nicolina Silvana Agnes.

Ore 12.20, la Stampa entra nella stanza della riunione. E il presidente Gambacorta fa il punto della situazione.

I dirigenti scolastici sono stati convocati per confermare l'ipotesi dei doppi turni. Poi, quanto deciso stamattina, passerà all'attenzione dei rispettivi consigli di classe. Una formalità, considerata la presenza dei Provveditorati.

Accantonata l'ipotesi degli edifici privati per ospitare gli alunni del Mancini.

«Ci vorrebbe troppo tempo – ha spiegato Gambacorta – per verificare le eventuali certificazioni e poi indire una gara ad evidenza pubblica».

Si valuta anche una quarta scuola:

Ore 12,45, i rappresentati degli istituti scolastici e Rosa Grano lasciano Palazzo Caracciolo.

Il provveditore provinciale annuncia che non è stata convocata per l'incontro col prefetto, Maria Tirone, al quale parteciperanno oggi pomeriggio proprio il presidente Gambacorta e l'assessore Giaquinto. Nessun altro commento.

Ore 13,00 esce dalla stanza della riunione la preside Agnes che spiega: «E' iniziato il percorso per cercare delle soluzioni. Dopo l'incontro di oggi pomeriggio, il liceo dovrebbe essere informato con maggiore certezza sul proprio futuro. Nella riunione di questa mattina sono state vagliate delle ipotesi, ma non c'è ancora un percorso decisivo. Ecco perché abbiamo fatto così presto».

Ore 13,15 arriva nuovamente Gambacorta.

Il presidente spiega che l'incontro di oggi pomeriggio col Prefetto sarà una presa d'atto di quanto discusso in mattinata. Inoltre annuncia l'esistenza di un quarto istituto del quale si starebbe vagliando la posizione per ospitare gli studenti del Mancini con i doppi turni.

Massimo riserbo sul nome della scuola. Ed è comprensibile: vista la soluzione delicata che stanno vivendo gli istituti del capoluogo. Il presidente aspetta maggiori certezze. Ma delle novità potrebbero comunque esserci nel pomeriggio. Non è escluso che l'incontro in Prefettura sia una “riunione fiume”.

E da fuori città altre soluzioni:

Intanto il delegato Giaquinto parla della “solidarietà incassata” da alcuni sindaci dell'hinterland avellinese. I primi cittadini avrebbero dato la propria disponibilità per ospitare i ragazzi del Mancini nelle scuole dei propri comuni di pertinenza.

Ipotesi comunque, al momento, non realizzabile. Viste le troppe incognite. A partire dai trasporti.

Intanto l'inchiesta si allarga: 

Intanto tutti aspettano col fiato sospeso l'evoluzione dell'inchiesta sull'edilizia scolastica disposta dal Procuratore, Rosario Cantelmo, e coordinata dagli aggiunti, Roberto Patscot, Antonella Salvatore e Cecilia De Angelis.

C'è il timore, da parte dei genitori di oltre settecento alunni, che potrebbero presto essere apposti i sigilli alla scuola media “Francesco Solimena”. Sabato nell'istituto c'è stato il blitz dei carabinieri del nucleo investigativo affiancati dai tecnici dei vigili del fuoco e della Procura (Leggi i dettagli sul sequestro). Ora il materiale acquisito, svariati faldoni, è a disposizione degli inquirenti di Palazzo De Marsico. I quali, alla luce anche del sopralluogo di oltre sei ore effettuato nella scuola, dovranno decidere se disporre ulteriori perizie o controlli o emettere qualche provvedimento giudiziario.

Se davvero arriverà il sequestro, poi saranno oltre duemila gli studenti ai quali trovare una collocazione. Più di cinquanta classi in attesa di conoscere il proprio futuro.

Senza considerare, e questo non lo scopriamo oggi, che l'indagine potrebbe presto allargarsi coinvolgendo altri istituti. Da indiscrezioni sembrerebbero diverse le scuole sotto la lente d'ingrandimento della Procura. E' circolato il nome del liceo classico "P.Colletta” di via Tuoro Cappuccini, edificio “gemello” della scuola media "Enrico Cocchia". Già sequestrata nel 2016 prima che il Comune si decidesse a realizzare gli interventi di sicurezza previsti. Ipotesi che continuano a scuotere la tranquillità di studenti e genitori.

La Procura, d'altra parte, come già fatto con la Cocchia, sta cercando di evidenziare con le proprie inchieste un lassismo che negli anni non ha permesso alle istituzioni di uniformarsi con i protocolli di sicurezza previsti. Soprattutto per edifici sensibili come le scuole. Inoltre, l'indagine sulle scuola, è partita in seguito alle denunce di alcuni genitori. Di fronte alle quali gli inquirenti non potevano certo tirarsi indietro.

Ora l'inchiesta segue due filoni: da un lato gli istituti di competenza provinciale, come i licei, dall'altro quelli comunali quali elementari e medie. Al momento sono sette gli indagati complessivi fra dipendenti di Comune e Provincia. (Leggi i dettagli sull'inchiesta e i sette indagati)

Aspettando venerdì 17:

Intanto, per quanto riguarda il Mancini, venerdì prossimo toccherà agli avvocati Nello Pizza e Giancarlo Giarnese (Approfondisci la questione relativa al ricorso), supportati dalle perizie tecniche, convincere i giudici del tribunale del Riesame a revocare il sequestro. La Provincia è convinta di aver fatto tutto il necessario per tutelare la sicurezza degli studenti. Ed è pronta a dimostrarlo anche in aula.

Comunque vada, quella di venerdì sarà udienza importante ma non decisiva. Chiunque esca “sconfitto” dalla sentenza dei giudici, che sia la Provincia o la Procura, poi ricorrerà molto probabilmente in Cassazione. E cominceranno altri giorni d'attesa. E' chiaro che ora, spingersi così avanti, non sia necessario e utile soprattutto per tutti quegli studenti in attesa di conoscere il proprio futuro.

Già a partire da oggi pomeriggio.