Avellino, l'importanza di essere secondi: 6 partite per la B

Il regolamento playoff evidenzia il valore del +7 sul Bari a 7 giornate dalla fine del campionato

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Avellino.  

Sette punti di vantaggio sul Bari, sette partite alla fine del campionato. Il successo per 3-1 sul Potenza è di quelli pesanti, perché ha avvicinato l'Avellino di un altro e significativo passo al secondo posto che, regolamento alla mano, vale oro. Con una media punti, rispetto al numero di partite giocate, superiore a quelle di Como e Padova, prime nel girone A e B, i biancoverdi assaporano la possibilità di conquistare un piazzamento che gli permetterebbe di essere testa di serie nel sorteggio per l'accoppiamento del secondo turno della fase nazionale, a cui accederebbero direttamente entrando in scena ben 3 settimane dopo le altre concorrenti per la promozione in Serie B. Non un dettaglio, sia per il minor numero di partite da giocare per ambire al salto di categoria, sia per la possibilità di risparmiare energie e prepararsi con tutta calma al rush finale. Se l'Avellino arrivasse secondo ci sarebbero solo 6 sfide a separarlo dal ritorno in Cadetteria. Tre gare di andata, tre di ritorno, la prima delle quali con il ritorno certamente in casa. Il pass per le final four e la semifinale garantito anche in caso di doppio pareggio. Nel penultimo e ultimo atto sono, invece, previsti supplementari e calci di rigore in caso del perdurare dell'equilibrio. E, allora, non tutti i mali vengono per nuocere. Evitato con anticipo lo stress che avrebbe comportato una rincorsa alla Ternana, con i contraccolpi inevitabili determinati da un'eventuale mancata affermazione in un duello fino alla fine del campionato, è fondamentale mettere radici in un piazzamento lusinghiero e che, anche se non così determinante come in passato, resta tutt'altro che marginale per alimentare sogni di gloria.

Il regolamento dei playoff - I club classificatisi al secondo e terzo posto accedono direttamente alla fase playoff nazionale, dove, in totale, le squadre sono 13. Nel primo turno, però, partecipano solo 10 squadre (sono escluse le seconde classificate): le 6 vincenti della fase play-off dei gironi; le 3 terze classificate di ogni girone; la migliore quarta classificata tra i tre gironi. Dal primo turno le gare diventano due per ogni fase eliminatoria (andata e ritorno) e sono designate 5 squadre “teste di serie”: le 3 terze classificate; la migliore quarta classificata tra i tre gironi; la migliore classificata tra le 6 provenienti dai playoff di girone (determinata in base al piazzamento in classifica nel proprio girone e, a parità di piazzamento, in base ai punteggi ottenuti in campionato). Tramite sorteggio vengono poi designate le rispettive sfidanti delle 5 “teste di serie”, che ottengono il vantaggio di giocare la gara di ritorno in casa. Inoltre, a parità di gol complessivi prevale la squadra “testa di serie”.

Al secondo turno della fase playoff nazionale accedono 8 squadre: le 5 qualificate dal primo turno e le 3 seconde di ciascun girone. In questo caso, le “teste di serie” diventano 4: le 3 seconde e la migliore squadra tra le 5 provenienti dal primo turno (sempre determinata in base al piazzamento in classifica nel proprio girone e, a parità di piazzamento, in base ai punteggi ottenuti in campionato). Dopo il sorteggio delle rispettive sfidanti e con lo stesso criterio di qualificazione del primo turno, le vincitrici accedono alla successiva final four.

Nella final four le squadre si riducono, ovviamente, a 4: le vincitrici del secondo turno della fase playoff nazionale. Gli abbinamenti ed il fattore campo per le due semifinali e la finale sono stabiliti tramite sorteggio integrale. In entrambi i turni sono possibili i tempi supplementari ed i calci di rigore, mentre non vale la regola dei gol in trasferta. La vincente della finale sarà decretata come l’ultima squadra promossa in Serie B.