Appalti Provincia, quell'inchiesta che sembra promettere ulteriori sviluppi

Domani interrogatori degli 8 arrestati, da martedì quelli di coloro che hanno misura interdittiva

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Benevento.  

E' una inchiesta che, tra omissis e riferimenti ad altre vicende contenuti nelle 500 e passa pagine dell'ordinanza, sembra promettere ulteriori sviluppi. E' quella che, diretta dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino e condotta dai carabinieri, ha investito ieri la Provincia di Benevento, con l'arresto del suo presidente Antonio Di Maria e di altre sette persone – dipendenti dell'Ente, imprenditori e tenici-, finiti ai domiciliari, ed il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per altri dieci indagati.  Nel mirino degli inquirenti 11 procedure pubbliche di appalto indette e/o gestite dalla Rocca dei Rettori, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo.

Da domani il via agli interrogatori di coloro che sono stati sottoposti agli arresti in casa dal gip Loredana Camerlengo: oltre a Di Maria (avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella), Michelantonio Panarese (avvocato Angelo Leone), 53 anni, sindaco di Buonalbergo, Nicola Laudato (avvocati Vincenzo Regardi e Fausto Parente), 51 anni, di Campolattaro, Angelo Carmine Giordano (avvocato Massimo Di Tocco), 61 anni, di Solopaca, Mario Del Mese (avvocati Camillo Cancellario e Cecchino Cacciatore), 43 anni, di Salerno, Giuseppe Della Pietra (avvocato Giovanni Esposito), 62 anni, di Nola, Raffaele Pezzella (avvocato Nando Letizia), 65 anni, di Casal di Principe, e Antonello Scocca (avvocato Angelo Leone), 57 anni, di Benevento.

Non è escluso l'esercizio della facoltà di non rispondere, anche per consentire ai difensori di vagliare tutti gli atti. Come è ormai noto, le ipotesi di reato a vario titolo vanno dalla corruzione aggravata, alla turbata libertà degli incanti, alla rivelazione di segreti d’ufficio e all' emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dal tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, al tentativo di concussione, alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e al falso ideologico.

Da martedì sarà invece la volta di quanti sono stati raggiunti dalla misura interdittiva: Pietro Antonio Barone, 47 anni, di Circello, Carlo Camilleri, 72 anni, di Benevento, Nicola Camilleri, 39 anni, di Benevento, Gaetano Ciccarelli, 64 anni, di Napoli, Franco Coluccio, 72 anni, di Buonalbergo, Antonio Fiengo, 44 anni, di Ercolano, Antonino Iannotti, 40 anni, di San Lorenzo Maggiore, Sabino Petrella, 55 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, Gianvincenzo Petriella, 48 anni, di Circello, e Antonio Sateriale, 51 anni, di San Giorgio del Sannio, assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Angelo Leone, Antonio Leone, Roberto Prozzo, Achille Cocco. Il passo successivo saranno poi i ricorsi al Riesame, con l'obiettivo di ottenere l'annullamento del provvedimento firmato sul presupposto del pericolo di reiterazione del reato.

Ventuno gli indagati complessivi, per tre di loro nessuna misura da parte del Gip, al quale il Pm aveva chiesto la custodia in carcere per sei persone, quella ai domiciliari per otto e, infine, l'interdizione per altri sette.

A supportare l'attività investigativa, innescata dalle denunce di un ingegnere e dell'ex segretario generale della Provincia, intercettazioni telefoniche ed ambientali, videoriprese, l'uso del trojan inoculato nel cellulare di Laudato, le registrazioni operate dalla professionista che il 25 febbraio del 2019 si era rivolta ai carabinieri.