Perle di vetroil commento di Federico Festa

Bella, sotto processo: assunta al Moscati di Percopo

E' nell'elenco dei 33 rinviati a giudizio per i badge dell'Asl. Mai licenziata, ora promossa

bella sotto processo assunta al moscati di percopo

I colpi di “k” nella sanità di Avellino si susseguono a ritmi impressionanti. Ora spunta il classico crocicchio, l'origine di una serie di fatti che s'incastrano nelle coincidenze fortunose che rendono Asl e Azienda ospedaliera luoghi incantati, dove tutto, anche i miracoli, sono possibili.

Riavvolgiamo il nastro, torniamo ai primi mesi del 2016. Forze di polizia circondano l'Asl. Nessuno entra. Nessuno esce. Cose così si vedono a Forcella quando si deve prendere uno dei Giuliano. Molti non erano ai propri posti. I giudici stabiliranno chi barava e chi, semplicemente, stava bevendo un caffè.

L'allora manager dell'Asl, Mario Ferrante, ora direttore generale a Caserta, si dimostrò inflessibile e con lui inflessibile fu la commissione disciplinare (ne faceva parte la Morgante, manager di oggi) che, uno a uno, identificò quelli che non stavano dentro. Molti vennero prima inseguiti fin davanti l'uscio delle proprie case (media nazionali), poi sbertucciati (nomi e cognomi mai presero a circolare tanto facilmente) e quindi licenziati. Con il marchio indelebile di “furbetti”.

Molti ma non tutti. Magari non erano loro i più furbi ma solo quelli più sprovveduti, magari erano solo quelli che non avevano santi cui votarsi. Vallo a capire.

Il colpo di “k” è che per due, mentre la magistratura ha deciso di procedere per vie penali includendole nei rinviati a giudizio, la vita è cambiata poco. Solo per due. Continuano a lavorare. Una delle due, compresa in un lungo elenco di persone che stanno subendo un processo, presunte innocenti come tutti gli altri ma come tutti gli altri gravate da capi d'accusa, non soltanto non è stata licenziata mai, ma, aderendo ad un bando di mobilità, è riuscita a ottenere l'avvicinamento a casa con una promozione di ruolo e funzioni.

Questo è l'elenco delle persone rinviate a giudizio per i badge: oltre all'ex assessore Arturo Iannaccone e Petrozziello (pena ammessa e patteggiata), figurano Immacolata Argenio, Teresa Poli, Grazia Raduazzo, Ciro Tresini, Linda Volpe, Olimpia Vozzella, Carmine Iannaccone, Gerardo Iannaccone, Giuseppe Bruno, Pasquale Mauro, Riccardo Tedeschi, Carmelina Bavaro, Annarita Benevento, Lydia D’Amore, Rosa Anna Grimaldi, Carmela D’Avanzo, Carmelo Lilli, Maria Concetta Perone, Rossana Sardone, Gerardo Rizzo, Gaetano Alvino, Bruno Censale, Mirella Colacurcio, Giuseppina D’Ascoli, Mario De Cristofaro, Emma Lombardi, Carmela Luongo, Emilio Medugno, Annamaria Piscopo, Adele Matilde Maria Pagliuca, Sonia Procida e Angelo Antonio Sementa.

Dopo il miracolo di via degli Imbimbo, quello del concorso che riesce a selezionare e assumere geni, ecco che si materializza l'inaspettato arcano biblico, l'evento soprannaturale, il fenomeno, il prodigio, il portento, il caso eccezionale, l'evento incredibile: tra tante domande, quale viene pescata e scelta per finire tra i dipendenti del manager Percopo?

Un triplo colpo di “k” con carpiato in avanti, irripetibile per chiunque altro: non licenziata, avvicinata a casa e pure promossa.

La risposta, come diceva Dylan, soffia nel vento.