Avellino sub judice, con le casse attualmente bloccate dalla Procura di Avellino per il caso Sidigas, ma obbligato a partire per evitare che la FIGC lo estrometta dal professionismo rendendo vana l'iscrizione in Lega Pro. Lo ha preannunciato il sindaco Gianluca Festa e confermato, al termine della concitata conferenza stampa tenuta questa mattina, presso la sala consiliare del Comune del capoluogo irpino, il presidente Claudio Mauriello: "Dobbiamo essere prima autorizzati a dover partire, poi vi diremo tutto quello che c'è da dire. Potremmo partire anche oggi, ma, ripeto, dobbiamo essere autorizzati dai commissari con i quali ci rivedremo tra domani e dopodomani."
Urge assumere un tecnico e un direttore sportivo, necessario, per procedere, l'ok dei commissari giudiziali dato che sono sotto seqeuestro preventivo - in attesa di convalida - circa 100 milioni di euro. La tifoseria biancoverde ha invocato a gran voce la vendere la società contestando Mauriello - che ha rivendicato il proprio senso di appartenenza al popolo irpino - e, soprattutto, De Cesare, grande assente di giornata a Palazzo di Città: "Mi rendo conto che in questo momento c'è sfiducia, però, pensiamo al bene comune; a salvaguardare l'Avellino. Forse non siamo le persone adatte per portarlo avanti, ma siamo gli unici a poter fargli iniziare questa stagione. Cedere? Saranno i commissari a valutare se le eventuali offerte siano congrue o meno. In questo momento spero che sia a cuore di tutti il bene dello sport avellinese."
Smentita, ma potrebbe essere di rito, sul un possibile ritorno in biancoverde di Salvatore Di Somma nelle vesti di direttore sportivo: "Di Somma è un mio amico, è dispiaciuto per ciò che sta accadendo ad Avellino, ma non c'è stato mai un ragionamento finalizzato a farlo diventare il direttore sportivo dell'Avellino."
Chiusura su Bucaro e Musa: "Aspettano una telefonata? Saranno confermati? Tutto è possibile, ma ora non è la priorità."
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