Scandone, il futuro tra la Serie C, il concordato e i lodi

Un'altra lunga estate per il club cestistico appena retrocesso nel primo torneo regionale

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Avellino.  

Il concetto espresso dal sindaco di AvellinoGianluca Festa, all'interno della diretta social del lunedì sera, è molto chiaro. Non c'è alcun dubbio da parte del primo cittadino, garante dell'operazione salvataggio e della gestione sportiva negli ultimi due anni, su quanto fatto dal giugno 2019 ad oggi. La Scandone è, senza dubbio alcuno, il punto di riferimento per il basket avellinese: non può essere altrimenti con i suoi 73 anni di storia, il lungo cammino dalle categorie minori e l'ascesa verso l'olimpo del basket nazionale e internazionale con le stagioni consecutive di Serie A e e le partecipazioni alle coppe europee (EuroLeague, Champions League e Europe Cup con una finale giocata). Ma dalle parole del sindaco, appare evidente l'attesa su un'estate lunga e che potrebbe presentare tanti dettagli nell'evoluzione della vicenda Scandone, legata alla casa madre, Sidigas, e al suo proprietario, Gianandrea De Cesare

Il basket italiano farà i conti con il post-covid. Tanti club hanno portato avanti l'attività senza gli introiti diretti garantiti abitualmente dai biglietti e dagli abbonamenti, annullati dalla pandemia e dalle porte chiuse agli impianti sportivi. Si innescherà, come ogni estate, il mercato dei titoli e appare sempre più vicina una riorganizzazione dei tornei con la Serie A "a numero chiuso" e da parametri duri e con la Serie A2 e la Serie B da ridefinire per numeri e struttura.

Ma ad oggi, con la retrocessione in C certificata dal ko in Gara 3 dell'ultimo playout con la Virtus Pozzuoli, la città di Avellino e la Scandone sono fuori dal panorama cestistico nazionale e possono contare su un titolo sportivo che sul campo vale solo il primo torneo regionale, organizzato dalla FIP Campania, la Serie C Gold. Dal punto di vista economico, il club dovrà gestire i nuovi lodi (c'è, ad esempio, quello dell'ex direttore sportivo, Nicola Alberani, in ambito FIP) che bloccano il mercato e c'è un concordato in bianco, richiesto dagli avvocati Achille e Fabio Benigni per conto della società biancoverde, utile per evitare il fallimento e accettato dal tribunale di Avellino, ma da portare avanti con tempistiche incerte.

Insomma, i passi tecnici potrebbero non corrispondere a quelli sportivi: dettagli non di poco conto anche per un'iniezione di fiducia che attende l'ambiente, sempre più lontana dal basket. La Scandone è retrocessa in C nel silenzio della piazza.