Incendio a San Valentino Torio, indagini ambientali: i nuovi risultati dell'Arpa

Sarà cura dei proprietari dei siti coinvolti predisporre un adeguato piano per la rimozione rifiuti

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San Valentino Torio.  

L'ArpaC ha comunicato ulteriori risultati dei campionamenti di aria effettuati, in data 24-25 settembre, nei pressi del sito interessato da un rilevante incendio lo scorso 24 settembre nel comune di San Valentino Torio, con riferimento alle concentrazioni di PM10 e metalli pesanti.

I valori di concentrazione di polveri sottili sono nella norma, mentre il valore del nichel, pari a 36,5 ng/mc (nanogrammi per metro cubo), è superiore al valore obiettivo medio su anno civile, fissato dal decreto legislativo 155/2010 a 20 ng/mc, tuttavia nel caso in esame il risultato è chiaramente riferito a un solo giorno di misurazione.

In precedenza il monitoraggio di diossine e furani dispersi in atmosfera aveva restituito valori inferiori al limite di rilevabilità della metodica utilizzata.

Gli accertamenti dei tecnici dell’Arpa Campania – dipartimento di Salerno, sin dalle prime ore successive all’avvio dell’incendio, si sono concentrati sulla valutazione degli effetti ambientali del rogo e sulle azioni opportune per evitare ulteriori conseguenze a carico delle matrici ambientali interessate.

Nel dettaglio, l'incendio ha interessato due aree all'aperto confinanti, la prima con una superficie di circa 16mila metri quadrati adibita a parcheggio custodito di autoveicoli e automezzi pesanti, l'altra area di circa 12mila metri quadrati adibita a deposito giudiziario. I principali materiali soggetti a combustione sono stati olii lubrificanti per autoveicoli, pari a circa 35mila litri, stoccati in taniche da circa mille litri poste in un rimorchio e in un container presenti sul piazzale adibito a deposito giudiziario. I liquidi in fiamme, defluendo lungo il piazzale, hanno propagato l'incendio coinvolgendo anche numerose auto e automezzi ivi presenti. Lo spegnimento dell'incendio da parte dei Vigili del fuoco ha richiesto ingenti quantitativi di acqua, che - unitamente ai liquidi infiammati - sono defluiti verso la rete di raccolta delle acque superficiali esistente sui piazzali.

In corrispondenza del punto di sbocco delle acque scaricate, la vegetazione erbacea perimetrale risultava combusta, presumibilmente a causa del passaggio di fluidi in fiamme, e il canale è risultato interessato dal deflusso di acqua ed oli. Prontamente, è stata quindi richiesta l'apposizione di una paratia atta a interrompere lo scarico e impedire ulteriore dispersione di oli e acque di spegnimento e richiesto l’intervento di una ditta specializzata allo spurgo, che ha provveduto a captare le ulteriori acque in eccesso e bonificare le caditoie, ponendo i rifiuti liquidi in apposite cisterne per il successivo smaltimento.
Lo scorso 27 settembre, sul fondo del canale di scolo adiacente via Curti e interessato dal deflusso delle acque di spegnimento miste ad oli, sono stati prelevati due campioni di suolo al fine di determinare l'eventuale presenza sia di oli minerali sia di sostanze pericolose.

Gli ulteriori risultati delle attività in corso saranno trasmessi non appena disponibili.

Sarà cura dei proprietari dei siti coinvolti predisporre nel più breve tempo possibile un adeguato piano per la rimozione dei rifiuti prodotti dall’evento. Nelle more della predisposizione del piano di smaltimento dei rifiuti, verrà richiesto ai soggetti competenti l'adozione di misure, come la copertura con teli impermeabili, atte ad impedire che le azioni di dilavamento e/o dispersione ad opera degli agenti meteorici sui rifiuti combusti presenti nell'area determinino ulteriori eventi potenzialmente pericolosi per l'ambiente. Verrà inoltre richiesto ai proprietari dei siti di provvedere ad attuare le necessarie misure di prevenzione e le procedure operative previste dall'articolo 242 del decreto legislativo 152/2006.